L’ora della svolta: al via ForumPA 2013

Il sistema-Paese non funziona più. Bisogna ripensare la governance a tutti i livelli, dando speranza ai cittadini. ForumPa propone sei grandi temi, con un occhio al Foia italiano ell’e-Sens europeo.

La ventiquattresima edizione di Forum Pa si tiene dal 28 al 30 maggio al Palacongressi di Roma. Svariati incontri saranno disponibili in streaming, utilmente in quanto i temi sul tavolo sono notevoli.
Tre in particolare sembrano dominanti, ovvero crisi, cittadini e agenda digitale europea.
Crisi economica: quale modello di Pa dovrebbe adottare l’Italia?
Rapporti cittadino-Pa: quali tecnologie, quali usi?
Agenda Europea: come possiamo prepararci alle sfide poste dalla prossima programmazione europea 2014-2020?
Un super-tema, più forte dei sei proposti, sembra essere sullo sfondo dell’intera manifestazione: open e streaming, e in generale più tecnologie, vogliono dire democrazia? E questa definizione di democrazia, se applicata, spingerà tutti ad agire, superando le complessità consociative e normative?
“Perché il Paese è in crisi per la mancanza di lavoro e di soldi, ma è ancora più in crisi per la mancanza di speranza”, ha scritto Carlo Mochi Sismondi, Presidente di Forum Pa, nel presentare l’edizione 2013 della manifestazione da lui diretta; “senza speranza non c’è né partecipazione, né imprenditoria, né politica sana: è su queste basi che propongo il Paese alla sfida della trasparenza come tema unificante di Forum Pa 2013”.
Insomma ci aspetta un’edizione nella quale il contrasto tra futuro e presente sembra essere più forte del passato, con un governo in carica per un periodo limitato e quindi -almeno a nostro avviso- non operativo sul 100% delle questioni di necessità tattica.


Foia ed eSens

In tale contesto diventa più forte la valenza strategica, con due punti che sembrano più forti degli altri: il Freedom of Information Act italiano e l’infrastruttura per la Pa europea.
Una versione nostrana del Foia statunitense sarebbe essenziale per illuminare le zone d’ombra e di buio totale della gestione economica. Tale iniziativa richiederebbe una riclassificazione in chiave di leggibilità, budget, obiettivi misurabili, rendicontazione che certo rientrerebbe tra i cambiamenti che possono cambiare l’Italia da di dentro.
Questa linearizzazione della governance permetterebbe anche un più agevole aggancio alle iniziative comunitarie. In particolare sembra interessante anche a breve-medio termine e-Sens, la costruzione dell’infrastruttura di riferimento per l’interoperabilità dei servizi pubblici all’interno dell’agenda digitale europea. Lo scopo del convegno di mercoledì mattina è quello di illustrare i principali risultati già raggiunti nei Large Scale Pilot in alcuni settori, presentando il progetto e-Sens (Electronic Simple European Networked Services) già finanziato dalla Commissione Europea. Il progetto svilupperà i building block orizzontali (eDelivery, eSignature, eDocuments, eID…) essenziali all’infrastruttura a partire da eHealth, eJustice, Business lifecycle, eProcurement e eID.

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