Longhorn come Windows 95

Keynote di Bill Gates in apertura della Professional Developers’ Conference di Microsoft. I riflettori su Longhorn, il cui rilascio è previsto in beta per la prossima estate

28 ottobre 2003 Il palcoscenico della giornata di
apertura della Professional Developers’ Conference di Microsoft
è stato tutto appannaggio di Bill Gates. E di
Longhorn.
Vestendo i panni di chief software architect della
società, Bill Gates ha presentato alla platea quello che lui stesso definisce
come il più importante rilascio del decennio e che, per parità di
importanza e di contenuti di innovazione, non a caso paragona a Windows
95
.

E non sono pochi gli sviluppatori che si sono presentati a Los Angeles, sede della Pdc, con il loro carico di scetticismo, del quale si sono dovuti ricredere: «Come e meglio di Linux», sono stati i commenti rubati in giro.

Longhorn, infatti, rappresenta per Microsoft un mezzo per semplificare lo
sviluppo di applicazioni Windows e utilizza tecniche di declarative programming,
nonchè l’Extensible Application Markup Language (Xaml).
L’identità dell’acronimo con lo Xaml di Sun Microsystems (che corrisponde però a
Transaction Autohority Mark-Up Language) sta però convincendo Microsoft a
scegliere una denominazione diversa.

L’obiettivo, a beneficio degli sviluppatori, è la semplificazione e la velocizzazione dei processi di sviluppo. L’interfaccia di Longhorn, Avalon, è realizzata usando per l’appunto Xaml, cosa che consente non solo una velocizzazione della programmazione ma anche il riutilizzo del codice da parte degli sviluppatori.


Per altro, Microsoft sta sviluppando un nuovo framework di
programmazione, WinFx, che sostituirà Win32,
e che si occuperà di
effettuare le chiamate al sistema.
L’utilizzo della programmazione
dichiarativa, invece di quella procedurale, consente di automatizzare la
creazione di alcune funzioni base delle singole applicazioni, così come è stata
semplificata la creazione di alcune funzioni dei Web service. In effetti
Longhorn utilizza un sottosistema, nome in codice Indigo, che collega tra loro le applicazioni e le applicazioni ai Web service,
automatizzando di conseguenza la creazione di transazioni e procedure di
sicurezza.
Dal punto di vista dell’utente, Longhorn si tradurrà non
semplicemente in un miglioramento dell’interfaccia e in una maggiore facilità di
installazione e gestione, ma presenterà un’architettura progettata per ridurre i
cicli della cpu migliorando le prestazioni.
La prima beta di Longhorn sarà
disponibile per la prossima estate.

 

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