L’occhio lungo di Focelda

Switch off, mondiali di calcio e un incremento delle vendite dei pc desktop a marchio proprietario guidano il trend di crescita dell’azienda di Michele Palmese.

Lo abbiamo appena letto. Nuovi prestigiosi brand hanno nuovamente arricchito il listino di Focelda, uno fra i pochi distributori sul palcoscenico del trade italiano a macinare numeri di fatturato in linea con previsioni tutt’altro che campate per aria. Prova ne è l’ultima intervista rilasciata lo scorso novembre da Michele Palmense, amministratore delegato della realtà campana, che di una crescita del 25% aveva parlato per il 2009, e quella ha raggiunto totalizzando oltre 40 milioni di euro di fatturato consolidato. Ora si parla di green e home entertainment. Ma, francamente, lasciata da parte l’idea che dalla Cina o, più genericamente, dall’Asia, dove Focelda si rifornisce ampiamente, comincino finalmente ad arrivare «prodotti in linea con le normative comunitarie», quando la “sostenibilità” andrebbe misurata anche in base alla tutela dei diritti e della sicurezza di chi lavora, è sulla parte di tecnologia per l’intrattenimento che concentriamo la nostra chiacchierata con Palmese.

Già, perché, complice uno switch off che ha interessato in primis il Mezzogiorno, il peso di Tv Lcd, sistemi per l’home theatre, prodotti wireless per la casa e la videoregistrazione ha raggiunto un buon 10% sul fatturato totale. Facile allora capire l’entusiasmo del nostro interlocutore, che oltre a ribadire come Focelda sia «tra i pochi distributori Ict che propongono ai partner anche televisori», parla di accordi di distribuzione diretti con Lg, che rappresenta il 60% delle vendite in questo comparto, e Toshiba, da cui Focelda porta a casa un altro 30%.
Ciò detto, a pesare per un buon 25% sul fatturato totale sono ancora desktop, netbook e notebook. Proprio da quest’ultimi arrivano le maggiori soddisfazioni per Focelda «grazie alle proposte Hp, anche se in subdistribuzione, seguite da Samsung, Acer, Msi». A far sorridere Palmese è, però, soprattutto la crescita del 10-15% registrata nel comparto desktop a marchio proprietario Adj, «sui quali riusciamo logicamente a marginare di più».

Così, archiviati i netbook come «una moda che si sta ridimensionando a favore di un ritorno ai notebook da 15”», l’accento della conversazione si sposta su altro. Prestando orecchio agli ultimi dati resi noti dagli analisti di mercato (NetConsulting in primis a supporto dell’ultimo Rapporto Assinform – ndr), confermiamo a Palmese che la ripresa dell’hardware sembra effettivamente guidata da storage e desktop che, però, potrebbero scontrarsi con possibili competitor come i mondiali di calcio e un andamento dei tassi di cambio che, con l’euro meno forte, contribuirebbe a riprezzare verso l’alto i pc. Ma Palmese, logicamente, non è preoccupato. Mentre si appresta a organizzare in costiera amalfitana il prossimo luglio il primo dei due appuntamenti annuali con i propri partner e un parterre di selezionatissimi hardware vendor, il numero uno di Focelda di sfrega le mani al pensiero di avere in casa entrambi i business del momento, «anche a fronte di un possibile riprezzamento dei pc, visto che in Italia già costano meno che altrove».

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