L’Oasis si fa in quattro per Dcml

L’organizzazione spartisce il lavoro per la definizione del linguaggio per l’utility computing.

L’Oasis (Organization for the Advancement of Structured Information Standards) ha impostato il lavoro per la creazione di standard per l’utility computing, che fanno capo al macro-contenitore del Dcml (Data Center Markup Language).


La responsabiltà di gestire il linguaggio deputato a stabilire le metodiche di accesso on demand ai dati presenti in repository da parte di server, reti, applicazioni e servizi Web, prima era ascritta a un unico gruppo.


Dal 15 di novembre l’attività del Dcml Group sarà suddivisa in quattro comitati tecnici, ognuno dei quali si dedicherà a un particolare aspetto, necessario per rendere organico lo sviluppo del linguaggio: Dcml Framework, Server Network e Applications and Services.


Nei comitati appaiono membri provenienti da Bea, Bmc, Computer Associates, Eds, Opsware e Tibco.


Assordante il silenzio, però, dei grandi assenti, che sono anche fra i principali propugnatori dell’utility computing: Ibm, Hp e Sun.

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