L’Italia segue la nascita di Icann

Un Comitato di coordinamento, composto da diversi enti governativi italiani, è stato costituito con un decreto presidenziale per seguire la nascita di Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), un organismo che si propone per d …

Un Comitato di coordinamento, composto da diversi enti governativi
italiani, è stato costituito con un decreto presidenziale per seguire la
nascita di Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), un
organismo che si propone per definire nuove regole per l’assegnazione dei
nomi e delle risorse in Internet.
L’annuncio è stato fatto ieri nel corso di un convegno del Cnr e dell’Aipa
,
l’Autorità per l’informatizzazione della Pubblica amministrazione, il cui
presidente, Guido Rey, ha sostenuto che l’Italia vuole avere un ruolo
trainante in Europa, puntando sui servizi che la Pubblica amministrazione
offrirà a cittadini e imprese servendosi della rete delle reti. Proprio
l’Aipa, sempre secondo quanto dichiarato da Rey, ha finora rappresentato
l’Italia nei lavori preliminari dell’Icann.
Uno dei problemi che Icann dovrà affrontare, insieme alle altre società
più
o meno private che si sono proposte per lo stesso ruolo (non si intende
infatti determinare un monopolio), èquello dei nomi dei domini. Quelli
attuali sono ritenuti insufficienti, ma difficile potrebbe essere trovare
accordi per definirne di nuovi. L’Italia, fanalino di coda in Europa con
due milioni e mezzo di utenti, conta 66.000 domini registrati, che
arriveranno a 85.000 per fine anno.
Il tempismo dell’Italia nell’abbracciare l’iniziativa Icann è lodevole.
L’organizzazione no-profit lanciata sette mesi fa, infatti, è sull’orlo
della bancarotta, avendo maturato circa un milione di dollari di debiti.
All’inizio, Icann ottenne soldi dai vendor del settore networking e
telecomunicazioni, circa 400mila dollari. In seguito, avrebbe dovuto
beneficiare di introiti derivanti da una sorta di tassa di iscrizione per
l’assegnazione dei nomi, ma tariffe in tal senso non sono state ancora
definite. Ecco che l’organizzazione cerca adepti per rimpinguare le casse.
E io pago! direbbe Totò.

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