L’IoT rimette in gioco RFID

L’Internet of Things (IoT) promette di cambiare radicalmente il nostro modo di interagire con il mondo. Per funzionare in modo efficace, però, richiederà l’interoperabilità e la comunicazione efficiente con una gamma di diverse tecnologie. Una di queste è l’identificazione a radiofrequenza (RFID) e a sostenerlo è Gianluca Salvaneschi, Head of Sales di Orange Business Services.

L’RFID esiste dagli anni ‘70, e ha trovato la sua nicchia prevalentemente nella filiera di produzione e distribuzione, in agricoltura e nelle tessere per gli accessi sicuri. La tecnologia utilizza le onde radio per identificare le persone, o gli oggetti e dispositivi, tramite la lettura dei dati memorizzati su un ‘tag’ senza fili a distanza, senza contatto fisico o visivo. Si potrebbe addirittura dire che la Internet of Things (IoT) ha le sue radici nella tecnologia RFID.

Il mondo è già connesso

McKinsey ha stimato che entro il 2025 il valore dell’IoT sarà dell’11% dell’economia mondiale. Ma,secondo McKinsey il valore ipotizzato potrà essere sfruttato al massimo solo tramite l’interoperabilità tra i sistemi IoT per registrare e condividere i dati. Questo significa IoT, Machine-to-Machine (M2M) e, naturalmente, tecnologie RF.

Una comunicazione efficace tra i dispositivi richiederà una tecnologia di identificazione automatica per identificare, verificare, comunicare e memorizzare i dati. Le etichette RFID rendono i dispositivi identificabili in modo univoco. Dispositivi intelligenti comprenderanno anche un sensore integrato per misurare dati specifici, come ad esempio la temperatura. Con la possibilità di creare report da dati in tempo reale, in ogni ambito, dalla sanità ai trasporti, sarà possibile prendere decisioni accurate più velocemente.

L’RFID ha ancora un ruolo da svolgere

Anche se l’attenzione si è concentrata sull’IoT, la tecnologia RFID non è sparita. General Steel Holdings, per esempio, ha recentemente lanciato un nuovo tag RFID UHF per il ferro e l’acciaio, e una piattaforma Internet of Things basata su cloud per migliorare la logistica nel settore dell’acciaio e la gestione e la pianificazione delle materie prime. Questa piattaforma basata su cloud integra i tag RFID UHF con sensori, comunicazioni satellitari, dispositivi di raccolta dati, terminali dei veicoli wireless e telefoni per fornire trasmissioni dati in tempo reale e monitoraggio a distanza.

La Cina ha recentemente collocato il più grande ordine singolo mai visto di RFID, da utilizzare per le carte d’identità nazionali. L’RFID è utilizzato in più progetti in Cina, ciascuno dei quali si collegherà alla IoT: trasporti, carte bancarie con requisiti di alta sicurezza, passaporti, biglietti della metropolitana e contatori intelligenti.

E non stiamo parlando solo di indicatori di posizione: i chip RFID stanno diventando importanti raccoglitori di informazioni. La Killer application per l’RFID potrà esser la gestione delle scorte, ma una volta messa insieme a un mix di tecnologie di identificazione, di sensori e cloud, vedremo apparire una serie di altre applicazioni, come ad esempio la domotica.

Sempre con l’aiuto di Orange BS prendiamo ad esempio l’aeroporto di Tolosa-Blagnac in Francia, che è diventato il primo al mondo a consentire ai passeggeri di passare attraverso verifiche, controlli e porte utilizzando solo un telefono cellulare dotato di NFC con una SIM (di NFC Orange), controllato da un lettore RFID. Questo agisce come carta d’imbarco del passeggero, fornendo accesso al parcheggio e informazioni in tempo reale su orari dei voli, gate d’imbarco e molto altro ancora.

Quale sarà il prossimo passo?

I dispositivi collegati sono in prima linea nel futuro di Internet. La tecnologia RFID ha svolto un ruolo importante nell’automazione dei processi ad alta intensità di lavoro, consentendo di autenticare le merci e gestire le scorte in tempo reale. Ma con la crescita dell’Internet of Things, il suo ruolo sarà molto più grande e complesso con l’aumento di interoperabilità.

RFID UHF 2.0 è un altro sviluppo che ha molto da offrire all’ambito dell’IoT, fornendo un raggio di lettura molto più ampio, una distribuzione più economica e la possibilità di verificare i tag più precisamente in situazioni complesse, come i grandi magazzini.

All’inizio dell’anno Disney Research ha dimostrato che i tag RFID senza batteria possono essere utilizzati per determinare come le persone utilizzano e interagiscono con gli oggetti quotidiani, in modo economico e discreto. La ricerca di Disney ha dimostrato che i segnali trasmessi dai tag RFID forniscono una firma unica RF che può essere utilizzata per determinare se un elemento con tag viene toccato o spostato.

Fino a oggi i sensori wireless abilitati per l’Internet of Things sono stati installati negli oggetti. Ma le dimensioni dei sensori, il loro costo relativamente elevato e la necessità di sostituire la batteria hanno limitato le loro applicazioni. Le etichette RFID, tuttavia, sono una tecnologia disponibile in commercio, economica e facile da applicare a una serie di oggetti di uso quotidiano. Il progetto di Disney ha scoperto che il loro sistema IDSense è in grado di seguire simultaneamente 20 oggetti in una stanza, evidenziando quattro classi di movimenti con una precisione del 93%.

 

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