Linux, destinazione high end

Uno studio reso pubblico da Goldman Sachs evidenzia come il sistema operativo open source stia progressivamente salendo di livello, andando a occupare spazio laddove un tempo dominava Unix. Windows però resta ancora lontano.

10 gennaio 2003 Linux ha conquistato una discreta posizione di mercato nella fascia di macchine più semplici, i server utilizzati per pubblicare le pagine Web o archiviare i file, ma un recente studio della banca d’affari Goldman Sachs afferma che il sistema operativo Open Source, agevolato dalla base installata di economico hardware Intel compatibile, viene gradualmente sospinto verso un ambito un tempo dominato da Unix, caratterizzato da clientele esigenti, operazioni complesse e prezzi molto più elevati. Nel rapporto, intitolato “Attenti al pinguino” si legge tra l’altro che Linux «ha tutte le carte in regola per diventare un sistema operativo predominante sui server di fascia alta dei data center aziendali, dove regnano le funzioni mission critical e ai quali viene allocata la maggior parte delle risorse di spesa in information technology».

L’analisi va a controbilanciare i risultati di un a recente ricerca Idc, che aveva decretato la maggior economicità di Windows in una serie di applicazioni server, soprattutto in virtù del minor costo di gestione dell’ambiente Microsoft. Lo studio Goldman Sachs si basa su una analisi di un centinaio di divisioni tecnologiche di altrettante aziende, 19 delle quali utilizzano già Linux su server di fascia più bassa, 14 per la gestione di database, 11 per applicazioni mainframe e 12 su sistemi desktop.

Tra le ragioni che animano le aziende che si dicono interessate a una eventuale adozione di Linux lo studio annovera il buon rapporto prezzo/prestazioni su piattaforme Intel, la stabilità e la sicurezza dell’ambiente server nel suo complesso e la disponibilità di soluzioni software di fascia più elevata. Uno dei vantaggi di Linux, sottolinea Goldman Sachs, sta nella sua intrinseca apertura: non essendo legato a un singolo sviluppatore il sistema garantisce una maggiore compatibilità hardware. La forte standardizzazione di Linux implica anche la difficoltà nel renderlo troppo vincolato a un singolo fornitore di soluzioni.

Pur non costituendo una reale minaccia diretta al predominio di Windows nei suoi mercati tradizionali, conclude lo studio, il codice genetico di Linux ne fa il candidato ideale per la sostituzione del sistema operativo Unix.

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