L’instant messaging si propaga in azienda

Secondo un’indagine di Radicati Group, l’85% di aziende nord americane ne fa già utilizzo. E Microsoft si adegua rendendo Lcs 2005 compatibile con i network pubblici.

16 luglio 2004

Che l’instant messaging (Im) sia destinato a crescere a ritmi vertiginosi nei prossimi anni, anche in ambito aziendale, è una convinzione già espressa da tempo da molti analisti. Ma ora sembra che si sia arrivati al dunque.


Lo studio Enteprise Instant Messaging Market, realizzato dalla società di ricerca americana Radicati Group, specializzata nel settore, parla chiaro in proposito.


L’analisi ha coinvolto vendor di sistemi di instant messaging, operatori di rete, aziende e utenti e ha evidenziato che l’utilizzo di tali applicazioni è diffuso attualmente nell’85% delle società nord americane.


Considerando tanto l’ambito aziendale quanto quello consumer, il numero di messaggi istantanei inviati quotidianamente dovrebbe passare dagli attuali 11.4 miliardi ai 45.8 miliardi nel 2008. Parallelamente, secondo Radicati verso il 2007, dovrebbe crescere anche la diffusione della collaboration realtime basata su tecnologie di instant messaging.


I nuovi metodi di comunicazione non si propagheranno tuttavia in modo indolore. Proprio come è successo per l’e-mail, anche l’Im si porta infatti appresso il rischio Spam, che in questo caso prende il simpatico nome di Spim (Spamming over instant messaging). Dagli attuali 1,2 miliardi di messaggi spazzatura si arriverà, dice sempre Radicati, a 17,9 miliardi nel 2008. Senza contare il rischio di propagazione di virus e worm. Saranno contenti i produttori di tool di sicurezza, ai quali non mancherà di certo il lavoro.


Ritornando al merito del mondo aziendale, Radicati prevede che entro la fine dell’anno ci saranno 362 milioni di utenti, ma di questi solo 42milioni utilizzeranno sistemi di tipo prettamente “enterprise”.


Ciò significa che tutti gli altri, ovvero la stragrande maggioranza degli utenti corporate, continueranno a utilizzare gli stessi network pubblici gratuiti ampiamente diffusi nel mondo privato (Aol Instant Messenger, Yahoo! Messenger e Msn Messenger), attraverso un numero di account valutato dall’analista in ben 768 milioni. Del resto, sarebbero di tipo personale, per niente business oriented, anche i contenuti delle comunicazioni.


Forse è proprio questa tendenza ad aver recentemente convinto tanto Aol quanto Yahoo! a fare dietrofront rispetto agli annunciati impegni nel business dell’enteprise messaging.


Ora anche Microsoft ha deciso di adeguarsi, facendo in modo che il proprio Live Communications Server 2005 (Lcs, in uscita durante il quarto trimestre dell’anno) consenta di comunicare direttamente, con gli utenti dei vari messenger (targati appunto Microsoft, Aol e Yahoo!). Attraverso Windows Messenger Client, si potranno creare liste degli “amici di penna” contenenti indifferentemente utenti di network pubblici e utenti locali. L’accordo tra gli attori coinvolti è già stato annunciato e la tecnologia è già disponibile nella beta di Lcs.


Se la casa di Redmond si muove in questa direzione, tuttavia, significa che ha visto possibilità di guadagnarci. Non a caso la nuova funzionalità di interoperabilità sarà resa disponibile tramite un add-on di Lcs che sarà venduto separatamente, e che punterà sulla maggiore convenienza e sulle caratteristiche di sicurezza e buon funzionamento rispetto all’utilizzo di connettori di terze parti in grado di svolgere il medesimo compito.

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