Un’analisi di Radicati Group evidenzia le prospettive di sviluppo per il mercato dell’instant messaging nelle aziende, destinato a una crescita esponenziale entro il 2007
17 giugno 2003 Secondo uno studio appena presentato da Radicati Group, malgrado il numero di utenti di servizi di instant messaging aziendale stia per raggiungere il tetto dei 60 milioni, il servizio è ancora ben lontano dall’aver raggiunto le proprie potenzialità, sia in termini di utilizzo, sia in termini di funzionalità.
E per capire quali siano i livelli attesi, basti pensare che entro il 2007 sempre secondo Radicati gli utenti dovrebbero raggiungere i 349 milioni in tutto il mondo.
Nell’arco dei prossimi 12-18 mesi si comincerà a parlare di integrazione dell’instant messaging con altre applicazioni di livello enterprise, quali Crm o Erp, con miglioramenti anche sul fronte della sicurezza e dell’identity management.
Tutto questo per consentire agli utenti e agli amministratori di stabilire chi può entrare in contatto con loro, quando e a quale scopo.
L’analisi di Radicati prende in considerazione anche gli aspetti economici e sottolinea come le aziende che offrono servizi di messaggistica istantanea dovrebbero veder triplicare il proprio fatturato entro il 2007, passando dunque da 116 a 344 milioni di dollari.
Bene dovrebbe andare anche alle aziende che sviluppano applicazioni a valore aggiunto in quest’area. Per loro si parla di un incremento di giro d’affari da 2,6 a 7,5 milioni di dollari.
Per le aziende che producono tecnologia per gestire e archiviare il traffico il fatturato complessivo dovrebbe passare da 6,8 a 25,7 milioni di dollari.
Secondo lo studio di Radicati, al momento il 67% delle aziende che utilizzano sistemi di messaggistica istantanea corporate si trovano in Nord America, anche perché la maggior parte dei fornitori si trova in Nord America e preferisce indirizzarsi al mercato domestico prima di rivolgersi all’estero. Ma entro il 2007, le implementazioni in Nord America dovrebbero calare di circa il 50%, mentre dovrebbe crescere il mercato europeo, con un tasso vicino al 32%.





