L’innovazione che verrà, secondo Stanca

In un documento il ministro per l’Innovazione presenta le linee guida per i prossimi cinque anni

Nella pioggia di programmi che caratterizzano la prima fase della campagna
elettorale si inserisce anche il ministro per l’Innovazione Lucio Stanca che in
documento propone le sue linee guida per la prossima legislatura.

Secondo il ministro sono otto le priorità, la prima delle quali è lo sviluppo della cultura dell’innovazione che deve essere al centro delle attenzioni della leadership pubblica e privata. Stanca pensa anche a un think tank, un Osservatorio
permanente sul rapporto tra cittadini e innovazione
del quale dovranno fare parte “i massimi esperti della ricerca, dell’industria e dell’economia che vivono in Italia e nel mondo”.



Proseguirà l’impegno per realizzare la copertura in
banda larga di tutto il territorio nazionale, mentre ci si dovrà focalizzare
sullo sviluppo dei contenuti digitali. A questo proposito l’impegno del ministro
dell’Innovazione prevede che nella prossima legislatura saranno previsti
significativi investimenti per rendere disponibili e accessibili a tutti i
contenuti della Pa in forma digitale. Ribadito è il pieno impegno per
l’attuazione del Codice dell’amministrazione digitale
attraverso il quale dovrebbe essere portata a compimento la riforma della
Pubblica amministrazione. Scuola, sanità, turismo, infomobilità, beni culturali
e giustizia sono i settori rispetto ai quali saranno attuati programmi digitali
che siano in grado di avviare un circolo virtuoso tra sistema pubblico e
privato.


Un’Agenzia per la diffusione delle
tecnologie per l’innovazione
darà impulso all’hi tech nel mondo delle
imprese, mentre sarà stimolata la crescita di poli digitali e incentivata la
finanza innovativa. Un occhio alle potenzialità del Sud, la crescita dell’Ict
made in Italy e l’estensione del ruolo internazionale dell’Italia sono gli altri
punti delle linee guida del ministero per l’Innovazione che conferma la
cooperazione come metodo di lavoro e pensa anche a un Accordo per l’innovazione
da stipulare in sede europea.

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