Approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri, e in linea con gli incentivi per la telefonia di terza generazione promossi dagli altri Paesi dell’Unione, anche in Italia la durata delle licenze telefoniche passa da 15 a 20 anni
31 luglio 2002 In linea con il resto dei
Paesi che fanno parte dell’Ue, il prolungamento da 15 a 20 anni delle licenze
telefoniche di casa nostra è cosa fatta. Il Governo italiano ha, infatti
approvato in via definitiva il DpR che
porterà a una riduzione degli ammortamenti per le società che operano nel
mercato delle Tlc. Un risparmio che – nonostante riguardi anche le licenze
telefoniche fisse – per ciascuno dei cinque operatori mobili vincitori
della gara per aggiudicarsi le licenze Umts si tradurrà, secondo il Ministro
delle Telecomunicazioni, Maurizio Gasparri, in una riduzione media degli
ammortamenti pari a 46 milioni di euro all’anno. Una cifra che, moltiplicata per
20 e per il numero degli operatori mobili, dà una somma superiore ai quattro
miliardi di euro. Il tutto al solo scopo di incentivare lo sviluppo e la
diffusione dei servizi telefonici di terza generazione, di cui per il momento
gli unici accenni giungono dalla diffusione, da parte di Wind, Tim e Vodafone
Omnitel, degli Mms, cugini evoluti degli Sms che permettono di trasmettere
immagini via telefono. E a quanto pare, il provvedimento promosso dal Governo
italiano è quanto meno tempestivo se si considera che proprio in questi
giorni la compagnia spagnola Telefònica e la finlandese Sonera, contitolari
tramite il consorzio Ipse di una delle cinque licenze italiane, hanno annunciato
il congelamento dei propri investimenti nell’Umts al di fuori dei rispettivi
confini nazionali.