Le prediction di Cuzari

L’amministratore delegato di Sirmi spiega il prossimo futuro dell’high tech italiana

Crollo della barriera fra device business e consumer, fine dei country
manager con ampia visione strategica e spazio ai grandi venditori, acquisizioni
e fusioni a go go. Oltre ai numeri del mercato
It, Maurizio Cuzari ha disegnato ieri all’Assolombarda di Milano nell’annuale
incontro di Sirmi, quali saranno a suo giudizio le tendenze, lui le chiama
prediction, per i prossimi due anni.




Nella sfera di cristallo l’amministratore delegato di Sirmi vede i global vendor abbandonare definitivamente il modello “product driven” e affiancare al processo d’ingaggio
diretto sui clienti strategici un sempre più forte posizionamento da service
companies. Le società di telecomunicazioni spazieranno in tutti i campi fino ad
arrivare al 5Play che comprende voce, dati, Tv, It e finanza.




Si assisterà uno sviluppo del software as a service nelle sue diverse accezioni: da quello a pacchetto con quotazione per posto di lavoro all’Asp anche per applicazioni critiche.

I
movimenti riguarderanno anche la Borsa. Secondo Cuzari assisteremo a una ripresa
delle quotazioni di aziende tecnologiche, vedremo nascere realtà
medio-grandi
da progetti di aggregazione, entrare in Italia player
internazionali che in altri casi rafforzeranno la loro presenza e soccombere chi
pensa di poter basare il business su soluzioni uniche e non replicabili.


Quello disegnato dall’amministratore delegato di Sirmi è un
quadro in movimento dove non mancano gli elementi di novità, ma nel quale
rimangono alcune costanti, difficili da definire come positive. Nonostante
discussioni, dibattiti e convegni “Le reali esigenze dei clienti rimangono
una componente accessoria delle scelte strategiche”
, “Il sistema di
offerta del digitale continua a parlare un linguaggio diverso da quello di
imprenditori e manager, l’innovazione è lasciata alla buona volontà dei singoli
e il sistema Italia del digitale continua a non fare sistema”
. La solita
Italia.

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