Le banconote continuano a dominare nei piccoli pagamenti

In Italia, rileva la Bce, i contanti sono molto utilizzati anche per gli acquisti tra 200 e 1000 euro

La passione degli italiani per il contante è sempre elevatissima, ma anche nel resto dell’Unione europea il cash continua a essere preferito alla moneta elettronica per la maggioranza dei pagamenti. È questa la fotografia scattata dalla Banca centrale europea relativamente agli anni 2008 e 2009: gli italiani sono spesso citati fra i cittadini europei meno inclini a fidarsi di carta di credito e bancomat e tra i più affezionati allo sportello della vecchia banca (piuttosto che ai distributori automatici Atm) per ritirare i soldi. L’uso del contante – scrive la Bce – viaggia ”attorno ai livelli massimi in Italia, Spagna e Austria e ai minimi in Francia e nei Paesi Bassi”.

Gli italiani amano il contante
In generale, nei punti vendita dell’area euro il valore delle operazioni regolate in contanti è superiore di circa 1,5-2 volte rispetto a quello delle transazioni effettuate elettronicamente. In Italia, come noto, questo fenomeno è nettamente più accentuato: il contante stravince ovunque sulle spese inferiori ai 20 euro. La cara e vecchia carta moneta domina (77%), anche per gli importi tra i 30 e i 100 euro, così come in Germania (69%) e Spagna (64%). Il ‘cash’ in questi Paesi resiste (30%) anche per gli acquisti fra i 200 e 1000 euro. In Francia, invece, i pagamenti elettronici sono ormai affermati e la percentuale di contanti per le operazioni sotto i 100 euro si riduce appena al 15%.

Troppe spese per i bancomat
I consumatori italiani sono ai vertici (siamo secondi solo al Lussemburgo) anche per il ‘taglio’ delle banconote usate: 39 persone su 100 (in particolare lavoratori autonomi) riferiscono di essere entrate in possesso di un biglietto da 500 euro più di una volta l’anno. La percentuale scende ad appena nove su 100 in Francia, otto nei Paesi Bassi. Un po’ a sorpresa l’Italia è fanalino di coda anche per quanto riguarda la frequenza dei prelievi agli sportelli Atm (bancomat): 46 persone su 100 lo fanno almeno una volta ogni due settimane, ma ben un terzo degli italiani non preleva mai e preferisce andare direttamente in banca. Questa tendenza, secondo la Bce, è da imputare alle commissioni spesso richieste dalle banche, che spingono gli italiani a effettuare meno prelievi ma con un valore unitario più elevato.

Poche rivoluzioni nel medio termine
Più in generale a livello europeo il denaro contante è usato in maniera diffusa nei settori alberghiero e della ristorazione, seguiti da commercio al dettaglio e all’ingrosso. In questi casi anche la maggior parte delle spese aziendali sono regolate in contanti. Nel complesso, rileva la Bce, le aziende europee comunque pagano soltanto una piccola quota delle loro spese con le banconote. Per il futuro l’Istituto di Francoforte non prevede grandi rivoluzioni in vista: rispetto alla data di svolgimento dell’indagine (2008/2009) probabilmente la quota di transazioni effettuate con mezzi elettronici sono un po’ aumentate, a causa di un incremento del numero di terminali di pagamento, dei miglioramenti nelle infrastrutture e alla gran mole di campagne che promuovono l’utilizzo di questi strumenti. Guardando al futuro, per il medio termine la Bce si aspetta che il denaro contante rimarrà un importante protagonista delle transazioni, mentre i nuovi mezzi di pagamento (ad esempio il mobile payment) avranno soltanto un moderato impatto.

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