L’architettura Ixa di Intel parte dal network chip Ixp 1200

Il nuovo chip programmabile, destinato a switche e router di fascia alta,rappresenta il cavallo di battaglia di una linea destinata a coprire ad ampio raggio le esigenze dei produttori di dispositivi di rete.

Dopo le anticipazioni della scorsa settimana, è ormai ufficiale l’annuncio
da parte di Intel dei nuovi processori programmabili per dispositivi di
networking, costruiti attorno a una nuova e migliorata versione dei chip
Risc StrongArm che il colosso acquisì dall’ex Digital. Nel dettaglio,
presso l’Intel Developer Forum di Palm Spring ha fatto il proprio debutto
il chip Ixp 1200, tecnologia ereditata grazie al recente acquisito di Level
One Communications, ma di cui la stessa Intel ha seguito lo sviluppo per
qualche tempo. In sostanza, si tratta di un network processor programmabile
che implementa sei core Risc a 166 MHz e che è destinato principalmente a
switche e i router di fascia alta. Il chip sarà inoltre accompagnato da
tool di sviluppo, tra i quali compiler, debugger e simulatori.
Ixp 1200 non è altro che il cavallo di battaglia di una serie di network
processor che andranno a comporre la Internet Exchange Architecture (Ixa).
Oltre alla "punta di diamante" Ixp 1200, nella linea di nuovi prodotti
rientrano lo switch processor Ixe 2412 (Internet Exchange Engine) da
integrare in dispositivi workgroup e Ixf 6400 (Internet Exchange
Forwarder), un motore pensato per supportare le necessità dei carrier. L
a
disponibilità di questi prodotti è attesa per fine anno, anche se Intel
ha
già consegnato alcuni esemplari e il software di simulazione ai propri
clienti.
La strategia della casa californiana, così come si evidenzia da questi
annunci, è quella di fornire una serie di chip integrati di comunicazione
che consentano ai produttori di hardware per le reti di produrre
agevolmente qualsiasi tipo di dispositivo, dagli switch Ethernet per
workgroup, appunto, a quelli high end destinati ai carrier. Concretamente e
dal punto di vista degli utenti, il tutto si dovrebbe tradurre nella futura
maggior economicità dell’equipaggiamento per le reti e in facilitate
possibilità di aggiornamento.

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