Landolfi: le tecnologie devono “pensare” italiano

Intervenuto a Ict Trade 2005 il Ministro delle Comunicazioni conferma che a breve verranno rilasciate la autorizzazioni per la fase sperimentale del Wimax e soprattutto sottolinea la necessità di ridare al mondo dell’It quella stessa energia e quella stessa crescita che sostiene il mercato delle Tlc

“Il Ministero delle Comunicazioni non è un Ministero tecnico come spesso si è indotti a credere” Il Ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi rivendica davanti alla platea di Ict Trade 2005, la sostanza del Lavoro che ha appena iniziato con il nuovo Governo Berlusconi. “In questo Ministero – sottolinea – si parla di sigle, di acronimi per tecnici come Umts, Wimax, WiFi, ma dobbiamo avere la consapevolezza che decidendo del futuro di queste tecnologie per il nostro Paese decidiamo per le infrastrutture che sono alla base della competitività del sistema Paese”. Una rivendicazione quella del Ministro che serve per dare a sostanza alla tesi secondo la quale il vero futuro della competitività del nostro Paese passa attraverso un più intenso utilizzo delle nuove tecnologie. E il messaggio forte del Ministro è poi rivolto ai rappresentanti del sistema dell’offerta: “Le tecnologie devono parlare italiano – esorta – e devono pensare italiano. Troppa tecnologia è concepita altrove secondo modelli e culture che non sono allineate alle vere esigenze delle nostre imprese. Occorre uno sforzo per avvicinare l’innovazione delle tecnologie alla cultura dei nostri imprenditori”. Le tecnologie devono essere più facili da usare, questo è il messaggio, perché laddove la tecnologia riesce a far breccia nella “cultura” delle persone, dei privati e delle aziende il mercato funziona. “Pensiamo al mondo delle Tlc – osserva il Ministro. Siamo passati da 300mila abbonati alla banda larga nel 2001 ai 4 milioni e settecentomila attuali e a breve supereremo i 5 milioni. E’ solo un esempio di un mercato che cresce più della media europea”. Ma accanto alle luci ci sono appunto anche le ombre: “Mi piacerebbe – aggiunge il Ministro – che gli operatori del settore mobile indirizzassero in infrastrutture anche una parte di quello che investono in pubblicità. Il sistema crescerebbe su basi ancora più solide e ancora più in fretta”. E il sistema peraltro è in costante e rapida evoluzione: “Confermo – precisa – che a breve (1 luglio n.d.r.) verranno rilasciate dal Ministero le autorizzazioni per la fase sperimentale del Wimax. Anche a dimostrazioni che il sistema di innovazione nel settore delle telecomunicazioni è vitale e ha bisogno, soprattutto oggi, di stabilità normativa”. E su questo tema si concentra l’attenzione del Ministro a Ict Trade: “Le Tlc vanno bene – aggiunge – anche perché godono di una sostanziale stabilità normativa e perché sono state promosse concrete azioni di incentivazione a sostegno della banda larga e del digitale terrestre”. Un contesto più favorevole di quello con il quale deve misurarsi l’industria It: “Che non corre alla stessa velocità e che ha bisogno di far ripartire l’innovazione perché – accusa il Ministro – l’Italia non è più un laboratorio, non è una terra di brevetti come dovrebbe essere”. E’ questo il vero problema con il quale Landolfi chiude il proprio intervento a Ict trade ricordando una ricerca della Fondazione Bordoni: “Abbiamo dato vita a una ricerca – spiega – che aveva lo scopo di incrociare l’analisi della domanda di It con una analisi dell’offerta di prodotti e di servizi. Ne è uscito un quadro paradossale che vede la presenza di una domanda importante, vitale, che esprime esigenze e idee e una offerta distante impreparata a dare risposte concrete a queste richieste”. E qui il messaggio è al sistema dell’offerta che deve innovare non solo sul fronte delle nuove tecnologie ma anche su quello dell’approccio ai mercati.
La conclusione è tutta politica e rivendica ancora una volta il ruolo del suo Ministero: “la sfida della competitività riguarda tutti ed è anche e soprattutto una sfida della politica”.

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