La via del franchising in tempo di crisi

Che sia una formula distributiva in cui il rischio imprenditoriale è più facilmente calcolabile non ci sono dubbi ma l’indagine promossa da Confimprese evidenzia anche una preoccupante mancanza di conoscenza delle agevolazioni possibili.

Meno burocrazia e più supporto da parte di istituzioni e associazioni in merito ad agevolazioni fiscali, accesso al credito, finanziamento di nuove idee imprenditoriali.
È quanto chiedono i protagonisti del franchising in Italia, cui Confimprese ha dato voce attraverso un sondaggio online realizzato lo scorso luglio da BeTheBoss e QuickFairs su un campione rappresentato da 130 franchisor e 1.073 tra franchisee (25%), aspiranti tali (60%) e individui che, scoraggiati dal momento economico, hanno già accantonato l’idea di mettersi in proprio (15%).

Ne è scaturita una serie precisa di istanze per un settore, quello rappresentato dall’associazione delle imprese del commercio moderno sotto l’attuale presidenza di Mario Resca, «contrario al protezionismo corporativo e in grado di mettere a fattor comune capacità imprenditoriali, economie di scala, ricerca e sviluppo e marketing, che il commercio al dettaglio non ha».

Con un range d’età tra i 30 e i 59 anni (rappresentativo dell’88% del campione interpellato) e un diploma di scuola media superiore, che contraddistingue il 57% dei franchisee intervistati (di cui poco meno di un terzo è da intendersi al femminile), la spinta a mettersi in proprio caratterizza oltre il 63% dei rispondenti da tutta Italia.

Ancora una volta, però, a fronte di un nutrito 37% che dichiara come principale ostacolo a diventare imprenditore di se stesso il “non aver ancora trovato l’idea giusta da sviluppare”, si affianca un 42% che lamenta “l’iter burocratico” da affrontare quando si avvia nel nostro Paese una nuova attività, cui va aggiunto un altro buon 37,8% rappresentato da chi punta il dito contro un “sistema creditizio” che non incontra le necessità di chi sceglie la strada dell’imprenditoria.

A questi dati snocciolati dal consigliere di BeTheBoss, Giuseppe Bonani, per conto dell’associazione rappresentativa di un canale di vendita che, in Italia, rappresenta circa 22 miliardi di euro di fatturato, 186mila addetti e 54 mila punti vendita va, poi, aggiunto il punto di vista dei franchisor.
In oltre il 30% dei casi, quest’ultimi hanno lamentato un impatto “decisamente negativo” della crisi sull’evoluzione delle reti in franchising, mentre un buon 40% si è limitato a riconoscere l’influenza negativa della crisi in atto sull’evoluzione della propria rete di vendita.

Un dato che fa riflettere, se si considera che, nei primi tre mesi di quest’anno, il saldo tra iscrizioni e cessazioni di nuove imprese nel commercio è stato negativo per oltre 8.600 unità.
Ma tant’è.

L’ignoranza non paga
A colpire (non proprio in senso positivo) è quel 45,4% di franchisee che dichiara di non conoscere il procedimento per presentare una Scia (ossia una Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presso il Suap, lo Sportello Unico per le Attività Produttive.

E non solo.
Tra chi non ne ha mai sentito parlare (17,4%) e chi afferma di non conoscerne i dettagli (47,1%), anche il Decreto liberalizzazioni che, nell’articolo 3 del Dl 1/2012, offre a chi ha meno di 35 anni la possibilità di dar vita a una Srl con un capitale di un solo euro, non pare aver centrato i propri obiettivi in termini di conoscenza delle semplificazioni in atto.

Pur favorevoli alla formula del franchising, il cui rischio imprenditoriale risulta per il 47% dei candidati imprenditori “più facilmente calcolabile”, le criticità incontrate da chi si mette in proprio si confermano (67,7%) la mancanza di supporto da parte delle istituzioni ma anche (59%) la difficoltà a reperire finanziamenti e (46,1%) la mancanza di agevolazioni fiscali per le neo imprese.

Non manca, infine, la richiesta altrettanto comune a franchisor e a franchisee di informazioni chiare e suggerimenti a cura di sportelli dedicati nelle diverse Camere di Commercio, cui è sempre più chiesto un ruolo di supporto nel labirinto della burocrazia.

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