La rete “aperta” di Extreme

Roberto Pozzi, country manager della società statunitense, propone la quality of service come punto di forza di architetture all’avanguardia. Annunciati nuovi software per il network management.

18 novembre 2002 Affidabilità e prestazioni. Sono questi i fattori tecnologici alla base del successo di Extreme Networks, a detta di Roberto Pozzi, country manager della filiale italiana.
Il dirigente ha rimarcato l’importanza delle innovazioni che la società statunitense ha portato nel mercato del networking, rispondendo così alle accuse della concorrenza, che avrebbe voluto Extreme in difficoltà sul fronte della ricerca e sviluppo e in generale sul mercato. “Nei momenti difficili come quelli attuali, il mercato opera una selezione e nelle gare sui clienti importanti, alla fine rimaniamo sempre noi e Cisco”, ha puntualizzato Pozzi.


Extreme è stata tra le prime a introdurre l’impiego degli Asic (Application specific integrated circuit) nei dispositivi di rete, aumentando drasticamente le prestazioni. A questo, la società ha saputo abbinare lo sviluppo di apparecchiature carrier class, con le quali è entrata nel mercato dei service provider nel 1996 e la cui esperienza ha mutuato nel settore enterprise. “Un altro vantaggio competitivo – ha ricordato il manager italiano – è sempre stato la semplicità d’uso, soprattutto in termini di management, a partire dall’impiego di un Asic comune per tutte le macchine. Questo ci consente di proporre Roi sempre molto bassi”.

Pur continuando nella ricerca e sviluppo in proprio, Extreme sta investendo molto anche in partnership per la creazione di soluzioni integrate. Per esempio, è il caso della VoIp (Voice over Ip), per la quale mettono a disposizione l’infrastruttura di backbone, con tutte le necessarie garanzie in termini di QoS. Su questa, poi, può girare un’applicazione di telefonia Ip di terze parti, quali Siemens o Avaya. In occasione dell’ultimo Smau, Extreme ha allestito una demo simulando una rete Man (Metropolitan area network) attraverso la quale due siti aziendali comunicavano contemporaneamente con applicazioni VoIp e di streaming video. Quella di fonia era stata sviluppata da Siemens. “Operare con i partner, è per noi una scelta strategica. Una cosa è la rete Ip, un’altra il servizio di Ip telephony. Sono due mondi diversi e vogliamo fornire il meglio di entrambi”, ha dichiarato Pozzi.

Con lo stesso approccio, Extreme sta portando avanti altre partnership, per esempio in ambito wireless.
Tornando all’infrastruttura per la demo, osserviamo che è stata anche l’occasione per mettere alla prova le recenti novità per il network management: Epicenter 4.0 e Ism (Infrastructure service management). In particolare, Epicenter 4.0 aumenta la disponibilità della rete grazie alle funzionalità di gestione in grado di monitorare e catalogare elementi fisici, di tracciare i problemi e i fermi di sistema, fornendo utili statistiche.
Ism, invece, è una soluzione completamente nuova, rivolta ai service provider che vogliono capitalizzare l’infrastruttura Extreme, con una soluzione di gestione globale che accelera l’attivazione del servizio, automatizzando la configurazione del dispositivo e monitorando le prestazioni di rete.

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