"La prima catena europea dell’informatica è italiana". Con questa dichiarazione la nuova Vobis Computer ha annunciato di avere finalmente messo piede nel territorio europeo e di essere la più grande catena informatica in Europa. …
"La prima catena europea dell’informatica è italiana". Con questa
dichiarazione la nuova Vobis Computer ha annunciato di avere finalmente
messo piede nel territorio europeo e di essere la più grande catena
informatica in Europa. Il Gruppo Vobitech ha, infatti, acquistato le
filiali di Austria, Svizzera e Polonia costituendo un gruppo di oltre 700
miliardi di lire (previsioni 2000) con 450 punti vendita. Si è così
concretizzata l’operazione che era già stata annunciata lo scorso giugno i
n
occasione del management buy out che aveva consentito ai dirigenti della
filiale italiana di acquisire il controllo delle operazioni della società
grazie al supporto finanziario del Mediocredito Lombardo (merchant bank del
Gruppo Intesa).
Vobitech, holding finanziaria che ha sede in Olanda è ora costituita per i
l
65% dai manager Giammarco Binetti e Francesco Pilli (amministratore
delegato e direttore finanziario rispettivamente) e per il 35% dal
Mediocredito Lombardo.
Il Mediocredito ha contribuito all’operazione di acquisto con l’apertura di
una linea di credito di 25 miliardi di lire, oltre a una sottoscrizione di
aumento di capitale Vobitech di 5 miliardi. I 30 miliardi totali sono stati
così suddivisi: 15 miliardi per l’acquisto effettivo delle tre filiali
citate e 15 per la copertura dei debiti che le tre aziende avevanonei
confronti della casa madre tedesca Vobis Ag. Altre banche del Gruppo Intesa
(Cariplo e Mediofacoring) interverranno per quanto riguarda la copertura
dei fabbisogni finanziari del gruppo Vobitech di natura operativa, quali
lettere di credito e cash-pooling.
Come la Vobis Italia, anche le tre filiali del gruppo Vobitech hanno visto
impegnati i rispettivi manager in operazioni di management buy out, benché
con quote minoritarie.
Del Gruppo fa parte anche Vobitrade, che ha sede a Lussemburgo e che viene
utilizzata come centrale d’acquisto. Ma l’organizzazione logistica e la
produzione devono essere ancora definite. "Attualmente – spiega Binetti –
l’Italia riceve un pre-assemblato (ovvero una macchina a cui manca la Cpu,
l’hard disk e la Ram) dalla fabbrica tedesca, Maxdata. Svizzera e Austria,
invece, ricevono da Maxdata prodotti "ready- to-run", ovvero delle
macchine pronte all’uso. In Polonia, infine, c’è una situazione ancora
diversa, poiché Vobis in questa regione produce le macchine con i
componenti che noi forniamo. Stiamo valutando la possibilità di avere un
partner produttivo per tutto il Gruppo. Potrebbe essere la stessa Polonia –
spiega Binetti – oppure una terza parte che, però, dovrà lavorare con co
sti
e qualità compatibili con il marchio che commercializziamo".
L’espansione del Gruppo verso queste aree risponde a una precisa analisi
effettuata da Vobis per capire quali sono le zone più interessanti per
sviluppare un business di questo tipo.
"Ci siamo inizialmente focalizzati su Austria e Svizzera, in quanto mercati
più tradizionali, ma il nostro interesse puntaproprio sulla Polonia come
primo passo per andare nei Paesi dell’Est e rilevare non solo filiali, ma
anche i marchi presenti in quei territori. Per il 2001 è prevista
un’espansione verso i Paesi della ex Unione Sovietica confinanti con la
Polonia oltre a Ungheria, Cecoslovacchia ed ex Jugoslavia". Lo sviluppo dei
punti vendita prevede, poi, una crescita bilanciata tra i franchisee e i
negozi diretti. In Italia, in particolare, che attualmente ha il 20% di
market share, nel 2000 prevede 227 negozi in franchising, 8 superstore (da
500 a 100 mq, per ora presenti soprattutto in Austria e Svizzera) e 16
diretti.
Nel nostro Paese il fatturato previsto per il ’99 è di 221 miliardi di
lire e mentre per il 2000 sono previsti 271 miliardi.