La new internet traina il fatturato media

Old internet +2%, new internet +73%: tutte le cifre del sorpasso in una ricerca dell Osservatorio New Media & New Internet del Polimi. Gli old media calano del 5%.

Nel 2013 il mercato dei media italiani ha perso altri 800 milioni di euro: stampa -13%, televisione -4% e radio -9%, per una perdita media del 5%.
In controtendenza gli internet media, che grazie ad una crescita del 18% passano da 1,61 a 1,9 miliardi di euro, guadagnando quasi 300 milioni di euro.
In particolare, la crescita è dovuta alle componenti più innovative, la cosiddetta new internet, il cui balzo in avanti è stato del 73%. La old internet invece segna il passo.
È quanto è emerso dalla ricerca dell’Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano, presentata in occasione del Convegno “Internet Media: verso i 2 miliardi di euro grazie a Mobile, Video, Social e Data-driven Advertising”. I dati mostrano come stia proprio nelle componenti della new internet l’occasione di riscatto dei media.


Anche di internet c’è il new e l’old

La new internet comprende smartphone, tablet, connected Tv, social network, apps, pay, video e data-driven advertising.
La old internet resta quindi al palo, crescendo appena del 2% intorno a 1,3 miliardi. Tempi duri per i formati più classici su Pc come email marketing, search, ed advertising (standard display, classified e performance).
“Il peso della new internet sul totale è passato dal 22% al 32%”, ha aggiunto Marta Valsecchi, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio New Media & New Internet, “e prevediamo che nel 2018 arriverà a valere circa i due terzi” .
A partire da questa edizione dell’Osservatorio è stata aggiunto il data-driven advertising, la pubblicità basata sui dati. E’ un’ottava componente dell’indagine, un approccio che rende la publicità on-line più mirata e profilata grazie alle informazioni degli utenti.


Social news: emergono i riferimenti

Focalizzando l’attenzione sui social network emerge che le fan page svolgono un ruolo rilevante. “Per il 55% gli iscritti ai social sono fan di un editore media, che viene usato come riferimento per le news apprese sui social” , ha affermato Guido Argieri, Telco & Media Director Doxa; “le fan page più seguite sono quelle dei programmi Tv, al 33%, e dei quotidiani, al 30%”.

Se si analizzano nel dettaglio le dinamiche di ciascuna componente new, si scopre che una parte consistente di questo nuovo mercato è appannaggio delle grandi internet company globali e che finora le media company tradizionali sono riuscite solo in parte a monetizzare queste nuove opportunità.
Per invertire tale situazione è necessario accettare il cambiamento organizzativo proposto dall’approccio lean, magari acquisendo direttamente nuove start-up. “Diventa strategico per le media company saper scovare le start-up innovative quando sono ancora piccole” , consiglia Andrea Rangone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio New Media & New Internet, “supportandole nella crescita per poi integrarle senza soffocarle”.


New internet voce per voce

E’ interessante dare dettaglio della dinamica delle singole componenti. Le voci di maggior peso sono video online (260 M€, +37%) e smartphone (200 M€, +167); interessante e meritevole di ulteriore approfondimento l’andamento del segmento connected Tv (25 M€, + 85%). I ricavi media su tablet sono vicini al raddoppio (+94%) per un valore assoluto di poco superiore ai 50 M€, mentre la pubblicità sui social network sfiora i 100 M€ (+75%) e i ricavi Pay i 70 M€ (+43%).

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