Sulla legge di Moore, secondo cui le prestazioni dei processori sono destinate a raddoppiare ogni diciotto mesi, Intel ha costruito la propria strategia tecnologica e, almeno in parte, le propria fortuna. Ora però sta sorgendo un movimento dissi …
Sulla legge di Moore, secondo cui le prestazioni dei processori sono
destinate a raddoppiare ogni diciotto mesi, Intel ha costruito la propria
strategia tecnologica e, almeno in parte, le propria fortuna. Ora però sta
sorgendo un movimento dissidente interno, che ha messo in discussione la
validità futura di questo principio. Il ricercatore Paul Packan, infatti,
sostiene che la miniaturizzazione dei transistor è giunta a un sostanziale
punto di non ritorno e le interazioni fra gli atomi dei semiconduttori in
silicio sono tali da generare fonti di elettroni in modo caotico,
rischiando di far perdere il messaggio che trasportano.
Al di là di queste dissertazioni accademiche di elettronica, qualora la
teoria fosse confermata, potrebbe essere rimesso in discussione l’attuale
modello di mercato, che pone in relazione diretta l’aumento delle capacità
dei computer e la parallela riduzione dei prezzi. Una vera rivoluzione,
altro che network computer…
