La guerra si aggiunge all’elenco di guai per l’industria informatica

Uno studio realizzato da Merrill Lynch su Ict manager europei e americani evidenzia come l’attuale instabilità internazionale finisca con l’incidere sulle decisioni di spesa. I vendor senza prevalenti entrate ricorrenti ne risentiranno maggiormente.

26 marzo 2003 Almeno un responsabile Ict, su cinque interrogati, afferma di aver considerato l’idea di tagliare il proprio bilancio di spesa a causa della guerra in atto in questo momento in Iraq. L’inchiesta è stata commissionata da Merrill Lynch che sottolinea come neppure l’eventualità di una rapida conclusione del conflitto potrebbe avere un effetto positivo sui bilanci: il 90% degli interessati sostiene infatti che se la guerra finisse le intenzioni di spesa non subirebbero aumenti. I pessimistici risultati sono stati pubblicati sull’ultima edizione di TechStrat, il survey che Merrill Lynch effettua periodicamente interrogando 25 Chief information officer europei e 75 loro omologhi americani.

Nella ricerca si ribadisce che la guerra è solo uno dei fattori di rallentamento della spesa in information technology, che deve già fronteggiare un difficile periodo di crisi. Secondo l’analista dell’istituto finanziario, Steven Milunovich, «è possibile che si verifichi un recupero su una parte di investimenti che erano stati rimandati. Ma il punto fondamentale è che, guerra a parte, esistono problemi strutturali per l’economia e per la tecnologia». Se queste ipotesi sono corrette, l’impatto avrà luogo sui dati di fine trimestre di parecchi vendor. «Aziende come Emc e Sun Microsystems, che hanno una minor quota di revenue ricorrenti, sono le più a rischio», si legge nel rapporto.

L’analisi rivolge ai responsabili Edp aziendali domande sulle tendenze tecnologiche più interessanti. In questo momento le spese sembrano concentrarsi sui server Windows e un terzo delle aziende indicano un maggior interesse nei confronti della piattaforma Linux. Nel 40% dei casi si dice però che Linux non viene utilizzato, mentre le spese in sistemi Unix restano “consistenti”. Rallenta la spesa in sistemi mainframe, che però dovrebbero subire un rilancio con la prossima uscita del sistema Ibm T-Rex, atteso nella seconda metà dell’anno. A proposito dell’informatica “a consumo” quasi tutti i manager ritengono che non sarà realmente disponibile prima del 2006. Ibm è ritenuto il fornitore più preparato in tal senso, seguito da Sun e Hewlett-Packard. Molto popolari anche i blade server, che quasi tutti utilizzeranno entro la fine dell’anno; qui il leader riconosciuto è Hewlett-Packard, seguita da Ibm e Dell.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome