2003: ancora sotto tiro i budget dell’It

L’analista Merrill Lynch ha appena pubblicato il proprio annuale studio sulle propensioni di investimento nell’informatica delle aziende a livello mondiale. Soli l 22% del campione ha dichiarato di voler spendere qualcosa in più nel nuovo anno.

Non si attenuano i segnali relativi al calo dei bilanci di spesa in Information Technology. L’ultimo grido d’allarme arriva dagli stessi responsabili It delle aziende americane ed europee, intervistati da Merrill Lynch per uno studio appena pubblicato in merito ai budget previsti per il 2003.

Le aziende che hanno partecipato al survey oggi accantonano una media del 5% dei loro fatturati per investire in informatica e nel 62% dei casi è prevista una ulteriore contrazione di questa percentuale. Solo 22 sulle 100 aziende (25 europee) contattate dichiara di voler spendere qualcosa in più nel nuovo anno e un altro 16% riporta una situazione sostanzialmente immutata. Sul 58% degli intervistati che hanno già chiuso la pianificazione di spesa, l’ammontare degli investimenti cresce, in termini assoluti, di appena l’1,3% rispetto al 2002. Una crescita dovuta essenzialmente al contributo delle aziende americane, che in media spenderanno il 2% in più, contro la media piatta rilevata tra le aziende europee. Se si verificassero dei cambiamenti rispetto alle attuali previsioni di spesa, la cosa più probabile (55% dei rispondenti) è che queste diminuiscano. 70 aziende su 100 sono convinte che solo un miglioramento degli utili potrebbe in qualche modo aiutare l’informatica, mentre un semplice aumento del fatturato non avrebbe influenza. Tra le voci di spesa più interessanti, i sistemi di storage dovrebbero essere i maggiori beneficiati.

Nel segmento dei personal computer e degli apparati di rete non è prevista alcuna crescita, mentre gli obiettivi primari di ciascun Chief information officer sono garantire l’operatività anche a fronte di una spesa ridotta e ridurre ulteriormente i costi. In tal senso, è estremamente importante per le aziende che i loro fornitori tecnologici garantiscano il pieno supporto degli standard industriali, gli unici che possano realmente facilitare l’integrazione di diversi prodotti, senza vincolare i clienti a un particolare fornitore. Alla domanda relativa a quali aziende fornitrici siano percepite come fautrici della standardizzazione emergono ai primi tre posti Ibm, Dell e Hp, mentre Microsoft e Computer Associates guidano la classifica dei vendor che secondo i loro clienti ancora non capiscono l’importanza degli standard.

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