I dati di Sirmi relativi all’ultimo trimestre e all’intero 2009, pongono l’accento sul fenomeno Netbook e sulle sue declinazioni nel prossimo futuro.
In concomitanza con il rilascio dei dati relativi all’andamento del mercato della Digital Technology in Italia, Sirmi presenta anche uno spaccato di dettaglio sul solo mondo pc.
Dati che vanno letti con molta attenzione, perché mai come quest’anno sono indicativi delle tendenze del mercato.
Sirmi propone infatti una distinzione importante.
Il comparto varrebbe, nel solo quarto trimestre, 1.896.800 unità, con una crescita del 6% rispetto al pari periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda invece i 12 mesi, si parla di 5.580.300 unità, in questo caso in crescita dell’8,4%.
Se però a queste cifre si assommano anche i netbook, segmento entrante e dominante nell’anno, il totale delle macchine consegnate nel quarto trimestre sale a 2.372.800, con un incremento del 32,5% rispetto all’anno precedente, mentre per quanto riguarda l’intero 2008 si arriva a un totale di 6.461.000 unità, in questo caso con una crescita del 25,5%.
Anche il nostro mercato nazionale, come del resto avevamo già anticipato in occasione del rilascio dei dati relativi al terzo trimestre del 2008, mette in evidenza lo stesso fenomeno che si registra sul mercato globale.
I netbook sembrano rispondere a un singolare incontro di domanda offerta nel quale i fornitori tendono a rilasciare prodotti low cost, caratterizzati da una maggiore semplicità, con il duplice obiettivo di attrarre fasce di utenti meno avanzati tecnologicamente, e di soddisfare anche la richiesta dei cosiddetti power user, che trovano nei netbook “prodotti sufficientemente adeguati ad esigenze di connettività in stato di elevata mobilità, a costi contenuti”.
Questo fenomeno sembra destinato a perdurare per lo meno per tutto il primo semestre dell’anno. In questa fase, tutti gli indicatori relativi al mercato PC restano critici: Sirmi prevede una contrazione netta per tutto il comparto, tranne che presumibilmente proprio per i Netbook, e non condizionabile nemmeno da possibili riduzioni dei prezzi, che anzi rischiano di fruttare modesti risultati commerciali complessivi, generando nel contempo una perdita di marginalità per l’intero Sistema.
