La Corte di Appello dà ragione a Microsoft

Respinte le richieste di pene più severe avanzate dallo Stato del Massachusetts.

1° luglio 2004 La Corte di Appello di Washington ha
approvato nella serata di ieri l’accordo raggiunto alla fine del 2001 tra
Microsoft e il Dipartimento di Giustizia, respingendo le
richieste avanzate dagli opponenti di pene più severe.
In particolare, ha
rifiutato la richiesta avanzata dallo Stato del Massachusetts,
che fin dal 2001 si rifiuta di accettare il concordato federale.
All’epoca
gli opponenti erano 9, ma col tempo tutti hanno raggiunto un accordo con la
società.
Il Massachusetts è rimasto l’unico a continuare a chiedere lo
scorporo di Media Player da Windows, la trasformazione di Internet Explorer in
applicazione open source e l’autorizzazione al porting di Office su altri
sistemi operativi, Linux in primis.
Microsoft si è sempre opposta a queste
richieste, sostenendo che i rimedi imposti dal concordato fossero più che
sufficienti per regolare le violazioni delle leggi antitrust contestatele.
E
ieri la Corte le ha dato ragione.
Necessariamente lungo il
tempo della disamina, dal momento che la Corte di Appello ha dovuto analizzare
punto per punto ogni richiesta avanzata dagli opponenti, evidenziando, sempre
per ogni punto, che non sussistono più i termini di violazione delle regole
di libera concorrenza.

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