Juniper sposa Ssl a IpSec

Le appliance della società ora possono passare da una metodologia di traffico all’altra, automaticamente. Crolla l’ultima barriera per le Vpn.

Juniper ha compiuto un passo necessario quanto epocale in fatto di Vpn, Virtual private network, aggiornando la propria offerta di sistemi di comunicazione remota e sicura con la combinazione di funzionalità Ssl e IpSec, ovvero integrando le funzionalità clientless con quelle che richiedono la speciale configurazione della Vpn.


Un tempo spartiacque dei modi di interpretare le reti private virtuali, ora anche grazie all’azione di Juniper, le due impostazioni tecnologiche iniziano (o portano a termine, a seconda dei punti di vista) un percorso di convergenza, quantomai necessario.


La convergenza tecnologica prende forma con la versione 5.0 di Instant Virtual Extranet, ovvero la soluzione Juniper per le Vpn Ssl, che aggiunge una funzionalità dual-mode che automaticamente esegue lo switch fra Ssl e IpSec per le operazioni di trasporto dati.


L’upgrade di Instant Virtual Extranet consente agli utenti delle applicance NetScreen Remote Access e Secure Access Ssl di impostare le transazioni via IpSec, beneficiandone delle alte performance. Nel caso che, per motivi legati al provider, e quindi a problemi di natura Nat (Network Address Translation), il sistema è in grado di passare automaticamente a Ssl.


La convergenza delle due metodologie di transito dei dati sulla Vpn di Juniper, quindi, appare essere improntata alla massima flessibilità.


L’aggiornamento della piattaforma di Vpn aggiunge anche le funzionalità di remediation afferenti la Juniper endpoint Defense Initiative (Jedi), ovvero l’iniziativa con cui la società propone un approccuio simile al Nac di Cisco, che tende a individuare quali dispositivi si connettono alla rete senza soddisfare le credenziali di sicurezza fissate dal responsabile della stessa e propone loro di adeguarvisi prima di accedere al network.

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