JBoss tira fuori un Esb

La società di Red Hat sforna il proprio Enterprise Service Bus, nato sul campo. E Iona che dice?

Anche JBoss, società acquisita da Red Hat e da sempre impegnata nel campo degli application server Java ora propone un Enterprise Service Bus, ossia uno strumento basilare per le Soa (Service oriented architecture), in quanto implementa un modello di instradamento di informazioni fra applicazioni e vari pezzi di software.

Curiosa la genesi dell’oggetto, che è stato mutuato da un caso pratico: il prodotto è basato su Rosetta Esb, creato dalla società canadese Aviva per supplire ai problemi di integrazione che incontrava quando doveva fare progetti su Oracle Financials (prima che Oracle mettesse a disposizione il middleware Fusion). Aviva era un utente dell’application server JBoss e dopo averlo creato lo ha donato a JBoss.

L’Esb è parte di Jems (JBoss Enterprise Middleware Suite) e si occupa di intermediare applicazioni enterprise, servizi, componenti e middleware. Ovviamente, come il resto dello stack Jems, gira su Red Hat Enterprise Linux.

Secondo Massimo Cazzaniga, Managing Director Southern Europe di Iona, società che ha da sempre fatto dell’Esb il proprio vessillo, «L’annuncio di JBoss è positivo, perchè mostra come sia sempre più ampia l’accettazione di tecnologie open source a livello di infrastruttura. L’annuncio di un Esb open source può certamente contribuire a sensibilizzare ed allargare ulteriormente il mercato, anche se tra Iona e JBoss ci sono differenze di approccio notevoli. Qui si parla ancora di uno stack Os, che prevede una concentrazione delle risorse e la necessità di acquistare nuovo hardware dedicato, con costi e tempi correlati, mentre Iona ha da tempo adottato un approccio molto più distribuito, che consente il massimo risutilizzo delle risorse senza necessità di dover aggiungere nuovi sistemi hardware. Se l’open source in ambito Soa può certamente rivestire un’importanza significativa, il concetto stesso di Soa è strettamente legato a un approccio distribuito, quale è senza dubbio il nostro, frutto di oltre tre lustri di attività in questo campo».

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