IPv6, i “se” e i “ma”

Opportunità e sfide legate alla transizione a IPv6 secondo John Madelin, VP Professional Services EMEA di Verizon.

Le opportunità e le sfide legate alla transizione a IPv6 sono state fra gli argomenti di conversazione dei fornitori di TLC con gli utenti enterprise. Dopo il World Ipv6 Launch dello scorso 6 giugno, la domanda principale che le aziende si pongono non è più “se o quando” il nuovo protocollo IPv6 diverrà realtà, ma piuttosto “come può un’azienda utilizzare l’IPv6 in modo efficace all’interno della propria organizzazione”.

Per John Madelin, VP Professional Services EMEA di Verizon, bisogna iniziare dalle opportunità: individuare incentivi significativi associati all’IPv6.
Poiché sempre più dispositivi si collegheranno alla rete, la creazione di un ambiente di lavoro mobile più efficace che connetta macchine e persone è un’idea che richiede l’utilizzo di IPv6.

Il nuovo protocollo ha il potenziale per sviluppare, supportare e utilizzare le nuove e potenti applicazioni abilitate dalla tecnologia e, dal punto di vista dei costi, alcune sue caratteristiche potrebbero ridurre le spese operative per IT e rete interna.

Per esempio, secondo Madelin, la funzionalità di auto-configurazione del protocollo IPv6 migliora la gestione e riduce i costi di amministrazione della rete. Il supporto nativo per la mobilità permette un’integrazione senza soluzione di continuità della forza lavoro mobile.
Anche l’efficienza IT e l’eco-sostenibilità possono essere migliorate attraverso l’utilizzo di sistemi di collaborazione multimediali basati su protocollo IPv6 che permettono di ridurre i viaggi e l’emissione di anidride carbonica.
L’azienda può, quindi, fare un’esperienza di qualità portando l’automazione in ogni ambiente aziendale e utilizzando dispositivi intelligenti con indirizzi IPv6 distinti.
I miglioramenti nei processi aziendali, l’ottimizzazione dell’efficienza di outsourcing e la globalizzazione continua sono ulteriori benefici che sfruttano i sistemi d’informazione integrata basati su IPv6, quali la capacità di automazione integrata, gli strumenti collaborativi così come i servizi multimediali immersivi.

Peraltro, rileva Madelin, il deployment globale del nuovo protocollo è già in corso e le aziende possono iniziare a sfruttare le potenzialità che l’IPv6 è in grado di fornire.
Poiché in un’era sempre più interconnessa le opportunità diventano più chiare, quali sono le sfide che si possono generare nel caso di un ritardo nell’adozione del protocollo da parte del mondo aziendale in generale?
Servono tempo e risorse per sviluppare un’organizzazione e gettare le basi per la transizione verso l’IPv6, spiega Medelin. C’è una mancanza di risorse interne alle aziende, tra ingegneri qualificati e IT designer, e ci sono relativamente pochi esperti in materia.

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