Iptv: profiling e ricerca per conquistare clienti

Il tempo libero degli utenti è una risorsa sempre più scarsa. Per prenderne una parte bisogna sfruttare la coda lunga

Ricerca e profiling per sfruttare la coda lunga. Sono queste le carte
vincenti che Francesco Sacco, professore di strategia aziendale all’università
dell’Insubria e alla Sda Bocconi, individua per la sfida dell’Iptv, un mercato
ancora tutto da creare dove gli attori in gioco si dovranno disputare quella
risorsa scarsa che è il tempo libero delle persone che negli ultimi anni ha
subito un leggero calo.



Tutto questo senza dare
per scontato
che il fallimento di qualcuno si trasformerà nel vantaggio
di altri anche perché le risorse (il tempo libero delle persone) non è detto
saranno sufficienti per un competitor. Quattro sono i modelli di business
presenti sul mercato che comprende il closed network di Fastweb
e Alice, quello basato sul device (Apple, Tivo) che ospita i
contenuti scaricati dalla rete per poi vederli sulla tv, il software
based
(Joost e Youtube) dove si controlla la piattaforma ma non i
contenuti che arrivano dagli utenti e quello ibrido

, più marginale, che incrocia
alcuni di questi modelli.



Le leggi che regolano il
mercato sono quelle dei media dove vale la legge dei rendimenti crescenti, il
learning by using, l’esternalità del network

, le economie di scala in produzione, i ritorni
informazionali crescenti (passaparola) e il grado di interconnessione
tecnologica. Se il sistema diventa standard tutti cercano di connettersi (è ciò
che vale per l’Ipod e gli accessori), mentre chi vince tende ad aumentare il suo
vantaggio e non necessariamente si impone la tecnologia migliore.




Così come succede per
l’e-commerce anche la Itpv sfrutta il fenomeno della coda lunga
che vede i consumi degli utenti non concentrati sui best seller ma sui contenuti
marginali. In sostanza le richieste si disperdono su un gran numero di prodotti.
Per rispondere alla coda lunga bisogna però attrezzarsi con un ottimo sistema di
ricerca e il profiling dei dati per costruire cluster dei clienti. Ed è proprio
il profiling

, secondo
Sacco, l’arma più preziosa per i quattro modelli che fa la differenza anche
perché un profiling mirato permette di recuperare marginalità.

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