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iPhone in abbonamento, Apple ci sta pensando?

Apple sarebbe al lavoro su un’offerta di abbonamento hardware per iPhone, ma questo servizio avrebbe subito dei ritardi e il suo lancio non sarebbe imminente.

Ad affermarlo è il tech reporter Mark Gurman di Bloomberg, nell’ultima edizione della sua newsletter settimanale.

Gurman aveva parlato già lo scorso anno dell’eventualità che Apple stesse progettando un servizio ad abbonamento per iPhone e per altri dei suoi prodotti hardware. Chiaramente si tratta per ora solo di rumor, niente di confermato ufficialmente.

Il servizio dovrebbe prevedere che, invece di acquistare la proprietà dell’iPhone, l’utente sottoscriva un abbonamento per l’utilizzo del dispositivo. La formula dell’abbonamento ad app, software e servizi traslata all’hardware, dunque.

Sarebbe la prima volta per Apple, di un’offerta commerciale ad abbonamento non solo per servizi e contenuti digitali, bensì per un dispositivo hardware. Secondo Gurman, Apple avrebbe l’intenzione di fare un passo verso una formula di vendite ricorrenti.

E, soprattutto, questa decisione si innesterebbe in un quadro generale che vede Apple spingere forte sui servizi finanziari. Tuttavia, sia questo progetto relativo a iPhone che altri che riguardano i servizi finanziari Apple, starebbero subendo dei ritardi, secondo Gurman.

A proposito di tali ritardi, Gurman mette in evidenza una delle componenti chiave della strategia fintech della società di Cupertino, e cioè l’espansione internazionale della Apple Card. La carta di credito è stata annunciata nel marzo 2019: quasi tre anni dopo, rimane ancora un prodotto finanziario disponibile solo per gli utenti negli Stati Uniti.

Un altro progetto fintech che secondo il tech reporter di Bloomberg avrebbe subito dei ritardi è Apple Pay Later. Proprio Mark Gurman ha riportato di recente che Apple avrebbe ora esteso i test interni ai dipendenti retail dell’azienda, e che la cosa potrebbe indicare che la nuova opzione di pagamento sia vicina al rilascio pubblico.

Secondo Gurman, a Cupertino starebbero lavorando anche a una versione ampliata del programma Pay Later, chiamata Apple Pay Monthly Installments, che consentirebbe di gestire transazioni più consistenti per periodi più lunghi, con l’addebito degli interessi.

Per Gurman questo servizio, come anche l’iPhone ad abbonamento, è ancora un’opzione sul tavolo per Apple, ma i servizi finanziari si sarebbero rivelati più difficili del previsto. Gurman ritiene che i ritardi delle iniziative fintech siano dovuti a problemi di natura ingegneristica e al lavoro da parte di Apple su un sistema finanziario di nuova generazione che le supporterà.

Gurman ritiene che la creazione di questa piattaforma sia uno dei progetti più ambiziosi di Apple tra quelli di natura finanziaria. Nell’ambito di un’iniziativa chiamata Project Breakout, che Gurman stesso aveva descritto per la prima volta lo scorso marzo, Apple starebbe sviluppando una propria tecnologia per gestire il calcolo degli interessi, i premi, i controlli sul credito, le approvazioni e la cronologia delle transazioni, tutte cose che attualmente sono gestite da partner.

Dopo alcuni mesi di ritardo, sottolinea Gurman, Apple Pay Later si starebbe avviando al debutto pubblico: secondo il tech reporter già a marzo o aprile. E per quanto riguarda l’offerta di iPhone in abbonamento?

Per questo servizio, l’obiettivo iniziale del programma, secondo Gurman, era di debuttare nel 2022 o 2023: il servizio sarebbe rimasto in fase di sviluppo, ma poi non è stato lanciato l’anno scorso. Tuttavia, il parere di Mark Gurman è che prima o poi l’iPhone ad abbonamento dovrebbe comunque arrivare.

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