Internet & minori, attenzione ai contenuti

Uno su tre si connette volontariamente a siti pornografici. E il 47% naviga con controllo saltuario dei genitori

I minori necessitano di tutela
quando si avventurano nella rete. Questa è sicuramente un’affermazione
indiscutibile, tuttavia non è sempre possibile mantenere saldo tale punto di
vista sul fenomeno: risulta infatti che il 28% dei minori si
connette volontariamente a siti pornografici, il
38% a quelli violenti, e il
16% a siti razzisti e xenofobi. I giovani,
inoltre, dimostrano di non aver ancora sviluppato un’adeguata percezione del
rischio di essere rintracciati, collegandosi perlopiù da casa.

I dati emersi nel corso della
tavola rotonda tenutasi a Milano sul rapporto Internet e minori non si fermano
però qui: l’International Crime Analysis Association ha
segnalato che il 47% dei bambini naviga in rete con un
controllo saltuario da parte dei genitori, mentre nel
27% dei casi utilizzano addirittura il mezzo da
soli
.

Marco Strano, presidente dell’associazione, e Antonio
Marziale
, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei Minori,
hanno segnalato dunque una tendenza costante di questi soggetti all’utilizzo
in solitudine di Internet quale primaria agenzia di socializzazione,
mezzo per comunicare la propria esistenza, possibilmente tramite forum e chat.


E proprio in questi luoghi virtuali di incontro si sono concentrate altre ricerche:
così, il 13% dei minori afferma di aver incontrato
un pedofilo
on-line, e il 76% non lo dice
a nessuno per vergogna; nel 2% dei casi, addirittura, c’è stata
una proposta di incontro. Una variabile che sembra influenzare
fortemente le molestie è il sesso della vittima: le femmine,
in particolare comprese nella fascia d’età 11-13 anni, ricevono ben il 70-80%
in più di proposte
di incontro.

Dal punto di vista normativo, il nostro Paese è ancora limitato. I contenuti
attualmente perseguibili riguardano solo l’esortazione all’odio razziale, pena
l’oscurazione del sito; è però attivo un Codice deontologico di autoregolamentazione,
sottoscritto dai maggiori ISP per garantire il filtraggio dei
contenuti nella fornitura del servizio.


Danilo Bruschi, presidente del Comitato di Garanzia
Internet e Minori
, ha segnalato che solo 60 dei circa 300 ISP ha aderito,
coprendo a oggi il 92-93% delle famiglie con servizi di connettività; d’altro
canto, va considerato che il 95% dei provider vive
proprio di siti pornografici
, per un giro di affari pari a 100 miliardi
di dollari l’anno.

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