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Internet italiana, qualcosa è cambiato durante l’estate

Qualcosa è cambiato, e non ci riferiamo al film del 1997 con un bravissimo Jack Nicholson, ma nell’Internet italiana.

Negli ultimi due mesi è esploso il desiderio di cancellare, almeno per un breve periodo di vacanze, l’oppressione quotidiana che ci ha accompagnati durante il lockdown.

Forse c’è, sotto sotto, anche il desiderio di tornare davvero alla vecchia cara normalità dei riti ferragostani, piuttosto che a un “new normal“; una speranza che finora abbiamo represso.

Ed eccoci qui a registrare, con questo strumento molto indiretto e approssimativo, gli umori e i comportamenti degli utenti italiani di Internet.

Abbiamo provato a giustapporre i grafici dell’ultimo periodo subito prima che scoppiasse la pandemia qui in Italia (febbraio) con gli ultimi due mesi, utilizzando i consueti grafici cadenzati settimana per settimana, dal lunedì alla domenica.

Qui di seguito vediamo l’andamento del “old normal” di Internet così come lo avevamo registrato a febbraio.

Ogni giorno del mese il picco di utilizzo massimo cadeva sempre nella fascia oraria serale (21-23), quando gli italiani usavano Internet come strumento di entertainment, vuoi per film e serie televisive, vuoi per le partite di calcio.

Saltiamo ora a luglio.

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I valori medi del traffico che viaggia attraverso il MIX sono un po’ più alti di quelli di inizio d’anno (solo un po’, ma negli anni precedenti vedevamo invece il traffico del periodo delle ferie scendere ben al di sotto di quello dei mesi precedenti).

Nei giorni del weekend vediamo pattern che somigliano a quelli dei primi mesi del 2020, con un marcato picco di fruizione (entertainment) specie alla domenica sera.

Al contrario, gli altri giorni della settimana appaiono, a tutti gli effetti, “lavorativi”, con un netto picco di traffico sia al mattino sia, soprattutto, nel primo pomeriggio.

Anche eventi che generano picchi di traffico estemporanei come il rilascio di aggiornamenti di game (ad esempio Fortnite, che continua a vivere di grande popolarità, al di là dalle liti tra Epic Games e Apple), hanno un impatto considerevole sul traffico nell’arco dell’intera giornata e non più solo in orario serale-notturno (come si verificò ad esempio nell’ottobre dello scorso anno) segno che i personal computer, usati in modo promiscuo per lavoro e per diletto, rimangono collegati a Internet da casa per tutto il giorno (e la notte).

Vorremmo infine avanzare un’ipotesi, quasi sociologica: le ferie si sono ristrette, oppure vengono “spalmate” su un periodo più ampio di “mini ferie” che passano inosservate al nostro microscopio.

Nell’”old normal” si abbandonava l’uso intensivo di Internet per oltre un mese, già da metà luglio e fin quasi all’apertura delle scuole a inizio settembre.

Guardiamo ora che cosa è successo lo scorso agosto.

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Fino al 5/6 del mese tutto andava avanti come nei mesi precedenti, tanto smart working e utilizzo diuturno della rete.

Poi ci sono due settimane e mezza di stasi ferragostana, corrispondenti alle spiagge affollate nelle regioni del Sud e ai sentieri alpini con le file; ma già a partire da lunedì 24 siamo tornati sui livelli consueti.

Gli italiani sono preoccupati del futuro che li attende, ma si sono rimboccati le maniche e, soprattutto quelli che, grazie a Internet, hanno la fortuna di poter lavorare in modalità remota, ringraziano e ricominciano a lavorare a testa bassa, come fecero a partire da marzo.

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