Non c’è solo la fatturazione elettronica a tenere banco in questi primi giorni dell’anno: l’Italia è impegnata su diversi fronti nella trasformazione digitale e il Mise sta dando un aggiornamento sul tema. Le novità riguardano le nuove tecnologie di intelligenza artificiale e blockchain, nonché le misure per la cybersecurity.

Il Mise, Ministero dello Sviluppo Economico, aveva lanciato una call pubblica per esperti in tema di intelligenza artificiale. Il Ministero ha ora reso noto che le selezioni per i gruppi di esperti si sono concluse.

Strategie Nazionali Intelligenza artificiale e Blockchain

Questi esperti di alto livello avranno un compito rilevante. Cioè quello di elaborare la strategia nazionale sulla intelligenza artificiale e in materia di tecnologie basate su registri condivisi e blockchain.

Non sarà comunque un’attività che inizierà e si concluderà a porte chiuse. Il Mise rende infatti noto che, una volta elaborate, le Strategie Nazionali Intelligenza artificiale e Blockchain saranno sottoposte a consultazione pubblica.

I lavori inizieranno subito e la prima riunione dei gruppi di esperti si terrà già in questo mese di gennaio 2019. La composizione dei gruppi di esperti è varia: troviamo ricercatori e figure accademiche così come manager ed esponenti di importanti aziende. Come anche figure che apportano competenze ed esperienze sugli aspetti giuridici, etici e altro.

Sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, raggiungibile a questo link, è possibile conoscere i membri dei gruppi di esperti e leggere i rispettivi profili.

Cosa fa l’Italia per la cybersecurity

Un altro aspetto al centro dell’attenzione di chi si occupa di tecnologie digitali è naturalmente la cybersecurity. Il Mise ha aggiornato i cittadini anche dei passi avanti realizzati in questo ambito.

L’Italia, informa il Ministero, è nel gruppo di testa degli Stati membri UE, insieme a Germania e Gran Bretagna, che hanno concretamente dato seguito agli adempimenti della cosiddetta Direttiva NIS. Questa rappresenta lo strumento con cui l’Unione ha definito le misure necessarie a conseguire un più elevato livello di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi in Europa.

Nello specifico, il Ministero dello Sviluppo Economico e le altre autorità competenti  hanno provveduto a identificare gli Operatori di servizi essenziali (OSE). Ciò, in tutti i settori previsti dalla Direttiva. Questi sono: energia, trasporti, bancario, infrastrutture dei mercati finanziari, sanitario, fornitura e distribuzione di acqua potabile e infrastrutture digitali. Si tratta, informa sempre il Mise, di un totale di 465 realtà, tra pubbliche e private.

Inoltre, le autorità si sono attivate anche sulle misure che gli OSE dovranno adottare per la gestione dei rischi e sulle modalità con cui valutarne la compliance. Entro il 31 gennaio le autorità competenti dovranno comunicare alle organizzazioni identificate di essere state inquadrate quale ”OSE nazionale”. Tale identificazione subirà comunque un aggiornamento periodico per rimanere al passo con l’evoluzione dei settori.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, a questo link.

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