Intel segue la via dell’outsourcing per la realizzazione di chip

La società di Santa Clara ha ufficializzato l’iniziativa Intel Microelectronics Services, che prevede la creazione di progetti di partnership per la costruzione di processori in outsourcing. Del manufacturing si occuperanno aziende taiwanesi.

Dopo circa un anno di rodaggio, in cui l’iniziativa non è mai stata
formalizzata, Intel rende finalmente noto che d’ora in poi si proporrà anche
come azienda in grado di costruire chip in outsourcing. Il progetto, chiamato
Intel Microelectronics Services, prevede che la costruzione fisica dei
processori venga affidata al alcune aziende taiwanesi, tra cui Taiwan
Semiconductor Manufacturing, ma che la parte riguardante lo sviluppo del chip e
la gestione del progetto sia seguita da personale qualificato di Intel.


Alla società di Santa Clara l’idea di proporsi come partner nella
realizzazione di chip è venuta a fronte della constatazione che nella maggior
parte dei casi chi ha bisogno di realizzare da sé un processore vede
concretizzarsi il proprio progetto solo dopo molti mesi se non dopo anni. Intel
assicura invece risultati concreti dopo alcuni mesi e nel tolte rispetto delle
esigenze del cliente. Offrendo anche ai clienti di scegliere il processo
produttivo che più si addice alle specifiche esigenze.


C’è però da dire che con questa nuova iniziativa, Intel si potrebbe cautela
anche nel caso in cui le sue fabbriche non riescano a dare i risultati sperati.
In altre parole, la società sta letteralmente procedendo a tappe forzate per
riuscire a effettuare il più presto possibile la transizione dalla tecnologia
0,18 micron a quella a 0,13 micron. In contemporanea ci sarà anche il passaggio
dai circuiti in alluminio a quelli in rame e dai wafer da 10 pollici a quelli da
12 pollici.


Tre trasformazioni fondamentali in un solo colpo, che potrebbero causare
qualche problema di shortage, come è successo quando si è trattato di passare
dai 0,25 micron ai 0,18 micron, dove per altro la transizione era una sola. Però
ora ci potrebbe essere la possibilità di assicurare comunque la disponibilità di
prodotti tramite l’Intel Microelectronics Services. Chissà mai che il primo
cliente non sia proprio la stessa Intel.

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