Intel passa ai 45 nanometri

L’azienda si dice pronta ad applicare la nuova tecnologia a partire dalla seconda metà del 2007

Intel ha creato il suo primo chip a 45
nanometri
, una tecnologia che le permetterà di costruire processori
che, rispetto a quelli attuali da 65 nanometri, avranno una densità di
transistor doppia e consumeranno cinque volte meno.


Si tratta di un chip SRAM (Static Random Access Memory), pioniere
dei processori che arriveranno a frequenze nell’ordine dei 10 GHz. Il termine
“45 nm” indica la dimensione media del gate di ogni singolo transistor.


I vantaggi nel passare a questo
processo costruttivo e nel migliorare la miniaturizzazione vanno dalla resa
produttiva (più processori possono infatti essere fabbricati con un solo
wafer), alla diminuzione del consumo elettrico, all’integrazione di un numero di
transistor sempre maggiore (con conseguente aumento della potenza
elaborativa).


L’azienda conta di avviarne la produzione in volumi a partire dalla seconda
metà del 2007, in concomitanza con la comparsa di alcune nuove
evoluzioni di Pentium M e Pentium D.


Quella verso i 45 nm è una transizione a cui si stanno preparando molti construttori,
inclusa la concorrente AMD con in atto uno studio sui processi produttivi da
32 e 22 nm.


Intel sta lavorando, in questo momento, allo sviluppo parallelo di 21 differenti
versioni di processore, 17 delle quali vedranno probabilmente la luce tra il
2006 e il 2008. Alla base di questi sviluppi, l’adozione di nuove tecnologie
produttive che porteranno, forse nel corso del 2009, al processo a 32 nm. Una
reale evoluzione, se si pensa che trent’anni fa i processori Intel erano costruiti
con una tecnologia a 3000 nm.

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