Intel, inizia l’era Otellini

Cambio della guardia in Intel: Grove esce dalla scena attiva, Barrett prende il suo posto e Otellini è il nuovo Ceo.

Il cambio della guardia ufficiale è stato sancito nella serata di ieri.
Andy Grove esce dalla scena attiva, Craig Barrett diventa presidente al
suo posto e le redini di Ceo sono passate nelle mani di un altro veterano
Intel:
Paul Otellini, in azienda da 31 anni.
Nel
suo discorso di insediamento, il manager, che di fatto è il quinto chief
executive officer nella storia della società, il primo però con una formazione
ecnomica e non ingegneristica, ha parlato di un mercato in pieno feremento, con
le vendite di pc in crescita del 36% complessivo negli ultimi tre anni.
Una
crescita che, in termini assoluti, significa poi 55 milioni di
unità.
Otellini ha parlato delle attese per l’anno in corso: in tutto il
mondo si dovrebbero superare i 200 milioni di unità, con il grosso della
crescita ad appannaggio dei notebook e con prospettive di sempre maggiore
internalizzazione, grazie al peso sempre maggiore dei paesi emergenti.
E in
questo scenario, come si muoverà il manager?
Otellini sembra avere chiara in
mente la situazione, tanto da aver dichiarato che in questo momento “la
ricetta migliore non è quella di vendere prodotti progettati per il mercato
nordamericano. In determinati contesti è necessario sviluppare soluzioni più
robuste, più resistenti alla polvere o alle interruzioni di corrente. E anche
dal punto di vista economico, occorrono soluzioni diverse e più adeguate ai
contesti in cui si propongono alcuni prodotti
“.
E se da un lato Otellini
ha voluto enfatizzare la nuova attenzione dhe Intel ha deciso di dedicare al
mondo medicale, dall’altro il manager ha voluto dare un messaggio di continuità:
non ci sono progetti che preludano a un cambiamento culturale per l’azienda, nè
avvisaglie di mutamenti di rotta strategici.


 

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