All’Idf Barrett perpetua la legge di Moore

I nuovi processori con piu’ di un core per desktop, notebook e server sul mercato da fine 2005. Riorganizzazione nei nomi e nei loghi delle Cpu per desktop mentre Microsoft finalmente annuncia l’arrivo della versione definitiva di Windows XP x64 bit nel giro di un mese

Craig Barrett, Ceo di Intel, ha aperto i battenti dell’IDF primaverile del
2005 con un intervento introduttivo dedicato alla visione di Intel sul futuro
dei processori, multicore e con funzionalita’ avanzate, non piu’ basati sulla
crescita della frequenza operativa, spaziando sull’importanza dell’innovazione
data dagli investimenti nella ricerca e sviluppo oltre che nella formazione.

Questo IDF e’ l’occasione per vedere dal vivo le prime dimostrazioni dei
processori dual core e avere una prospettiva su cio’ che avverra’ in casa Intel
e dei partner: le nuove piattaforme per server, desktop e mobile, gli sviluppi
nella digital home, la virtualizzazione possibile con i nuovi processori che
apre prospettive in ambiente di lavoro, l’avanzamento nel mondo della mobility,
le connessioni wireless a banda larga come il WiMax

Dual core e
riduzione del processo produttivo
Il 2005 sara’ dunque un anno di
preparazione per l’invasione dei processori multicore, prevista per gli ultimi
mesi, che nell’offerta 2006 di Intel arriveranno a toccare quote pari al 70% nei
notebook e desktop e fino all’85% nei server.
Tra Itanium, Xeon e Pentium in
Intel si sta lavorando a ben 15 progetti dual o multicore. Se da una parte si
aumentano le prestazioni dall’altra si dovrebbe avere un’ottimizzazione del
consumo energetico, che portera’ benefici nel mondo mobile ma anche nei desktop,
attualmente alle prese con i problemi di dissipazione di calore non
indifferenti. La riduzione del processo produttivo a 65 nm perpetuera’ la ormai
quarantennale legge di Moore, una stima parla del 2007 per raggiungere i 45 nm,
il 2009 per i 32 nm e il 2011 per i 22 nm, pensando che il limite fisico
previsto sono i 5 nm, Barret si augura di festeggiare anche piu’ dei 50 anni
della famosa legge.
Le prime CPU dual core per desktop (Smithfield) avranno
un processo produttivo a 90 nanometri che successivamente si sposteranno ai 65
(Presler) nella successiva generazione. Nei notebook Yonah, il nuovo Pentium M
dual core, previsto per l’inizio del 2006 sara’ gia’ a 65 nm.

Il
Pentium perde il 4 e guadagna una D
Con l’avvento del dual core ci
saranno novita’ nei nomi e nei loghi delle CPU per desktop. Nei desktop sara’
mantenuta l’attuale suddivisione, ma avremo un Pentium D (non piu’ 4) e un
Pentium Extreme Edition. Se si eccettua la mancanza dell’Hyper Threading nei
Pentium D le caratteristiche delle Cpu sono identiche: il die misura 206 mm2 e
contiene 230 milioni di transistor, la cache ammonta 1 MB per core, per un
totale di 2, mentre il FSB e’ di 800 Mhz (attualmente il Pentium Extreme Edition
3,73 Ghz e’ a 1066 Mhz).
Il socket rimane il 775 ma cambiano i chipset, non
si potranno dunque installare sulle schede madri dotate di chipset 915 o 925 ma
si dovranno utilizzare i nuovi chipset 945 e 955. Durante una sessione dell’IDF
abbiamo potuto vedere in azione un sistema basato sul Pentium Extreme Edition
dual core (Smithfield) che in un benchmark basato su Cinema 4D di Maxon ha
dimostrato un miglioramento nel rendering di uno scenario del 30% utilizzando i
4 thread permessi dalla nuova CPU rispetto al singolo core.
Tutte queste
Cpu, come anche i recenti Pentium 4 6xx, hanno il supporto all’elaborazione a 64
bit, e durante la presentazione del pomeriggio Jim Allchin, vice presidente in
Microsoft, ha detto che la tanto attesa – soprattutto dagli utenti Athlon 64 –
versione definitiva di Windows XP Professional a 64 bit sara’ pronta nel giro di
un mese, quindi ad aprile. Domani sara’ la volta degli annunci nella digital
home e nel mondo mobile

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