Il Web conferencing di First Virtual Communications

Le soluzioni software della società californiana permettono di realizzare sistemi di videocomunicazione aziendali desktop-based che poggiano sulle intranet. Le riunioni virtuali, così, diventano accessibili a tutti i dipendenti.

20 settembre 2002 La videocomunicazione è stata per molto tempo un privilegio del top management aziendale, il solo autorizzato ad accedere alle apposite sale, previa prenotazione. L’avvento del Web e il progresso tecnologico hanno abbassato, in questi ultimi anni, la soglia di accesso alle riunioni virtuali, tanto che oggi è possibile trasformare ogni pc in una postazione video, con l’utilizzo di una Web cam e di appositi software. Alcuni di questi sono gratuiti o quasi, e sono rivolti all’utenza consumer, mentre altri, più sofisticati, si rivolgono alle realtà aziendali con varie sedi sul territorio, che in genere utilizzano la intranet aziendale come infrastruttura di rete.

Da ATM a IP

Appartengono a questo secondo gruppo anche le soluzioni software proposte da First Virtual Communications, società californiana presente dal 1999 anche in Italia. “First Virtual – dice Fabio Tessera, responsabile della filiale – è nata come fornitore di soluzioni di videocomunicazione su ATM, protocollo che nei primi anni ’90 era considerato il più promettente per queste applicazioni. In seguito ha riposizionato il proprio portafoglio su IP”.
Oggi l’offerta è rappresentata principalmente da due prodotti. Il primo, Conference server, è un software per multivideoconferenza (Mcu, Multipoint Control Unit) da installare su server Windows, Linux e Solaris. Il tool consente a diverse filiali di comunicare fra loro appoggiandosi a un server centrale che, appunto, ospita la Mcu.

Il prodotto di punta di First Virtual è, invece, Click to Meet, una soluzione completa per il Web conferencing. In pratica, ogni utente della rete può collegarsi al portale aziendale e selezionare da una directory gli utenti a cui collegarsi per la videoconferenza. E’ possibile anche condividere pagine HTML e chattare. Non è necessario installare il software sul client perchè il download avviene in automatico dall’application server. E’ anche possibile, tramite gateway, collegare anche i sistemi di videoconferenza più “tradizionali”, per esempio basati su ISDN, in modo da preservare gli investimenti fatti. Di questo software esistono varie versioni, una delle quali integrata con Exchange di Microsoft.

Serve una rete integrata

«L’utilizzo di questo applicativo – spiega Tessera – richiede una intranet che supporta l’integrazione voce-dati; per questo, a volte dobbiamo aiutare i clienti ad aggiornare la rete”. Il sistema, in realtà funziona anche sulla Internet pubblica, ma le aziende preferiscono utilizzare infrastrutture private per ragioni di riservatezza e sicurezza. Non a caso, i partner di First Virtual in Italia sono aziende focalizzate sulla videocomunicazione o specialisti di telecomunicazioni: Aethra, Alcatel, Durante e Cofax Telematica. Fra gli altri, utilizzano Click to Meet importanti realtà come Wind (che lo ha tra l’altro impiegato per gestire lo streaming video nel grande progetto implementato in occasione del G8 di Genova), Noicom, Deutsche Bank e Generali. Quest’ultima lo utilizza per la comunicazione interna fra gli uffici vendita: “Generali ha già una intranet ad alte prestazioni – afferma Tessera – e ci aspettiamo che implementeranno il software su ogni pc del gruppo”.

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