Il test della Panasonic GS10

Buone le riprese e la possibilità di pilotare le registrazioni tramite un adattatore esterno. Per disporre del DVin bisogna scegliere il modello superiore GS30

luglio 2003 Le dimensioni sono la caratteristica che colpisce di più
di questa videocamera digitale di Panasonic. Piccola e compatta al punto che è
possibile inserirla comodamente in un marsupio per averla sempre
a disposizione durante vacanze, passeggiate, viaggi, ideale quindi per riprese
nel tempo libero.
La GS10 è dunque indicata per un utilizzo ludico delle riprese,
catturare momenti da condividere in famiglia o con amici, non certo adatta a chi
con il video ci lavora e ha bisogno di qualità di immagine e caratteristiche
avanzate di controllo delle riprese.
La possibilità di acquistarla in tre colori differenti,
argento, rosso o blu, unita a un prezzo interessante, di listino 749 euro (ma
si può trovare sul mercato anche a un prezzo più basso) sottolineano
ancor di più il target a cui questa videocamera è indirizzata.

Utile in molti casi si dimostra il piccolo telecomando Freestyle a
corredo
. Si connette alla videocamera e può risultare indispensabile
per pilotare le riprese in condizioni disagevoli: per esempio quando i soggetti
sono i bambini alcune riprese riescono meglio se si crea il loro punto di vista,
questo significa “scendere” alla loro altezza e non sempre è
possibile e soprattutto comodo, si può riprendere in ginocchio o seduti
ma non per troppi minuti. Trovando un punto di appoggio, in mancanza di un treppiede
va bene una sedia, si possono far partire le riprese da una angolazione scomoda
da tenere per lungo tempo. Il telecomando Freestyle integra anche un microfono
che può essere utilizzato per registrare la voce fuori campo.

La GS10 è il modello entry level delle nuove videocamere di Panasonic,
ha uno zoom ottico di 10x, mentre il valore del digitale, inutilizzabile
se si vogliono ottenere buone riprese, arriva a 500x.
Interessante è la funzione quick start, che permette in circa 1,5 secondi
di essere operativi (di solito quando la videocamera va in standby sono necessari
dai 3 ai 5 secondi per ritornare all’operatività, e molto spesso
questi pochi secondi significano aver perso la possibilità di cogliere
l’attimo imperdibile); utile il visore notturno che permette
di riprendere anche in condizioni di assenza di luce.
Ma non ha un elemento che noi riteniamo indispensabile in una videocamera, soprattutto
se poi si vuole elaborare i video su PC: il DVin abilitato, che consente di
riversare su nastro DV ciò che è stato montato tramite un software
di videoediting su PC.

Secondo una normativa a livello europeo le videocamere con
DVin abilitato devono sottostare a un regime di tassazione diverso dalle videocamere
senza DVin abilitato. Per questo molti produttori immettono sul mercato due
modelli simili ma con questa caratteristica differente; il prezzo dei due modelli
di solito differisce per 100 euro. Dovete valutare voi se questa caratteristica
risulta indispensabile, e chi vuole elaborare un video su PC la dovrebbe ritenere
tale.
E’ per questo che vi invitiamo a guardare oltre nella gamma di videocamere GS
di Panasonic. Oltre alla GS10 abbiamo altre tre videocamere digitali: GS30,
identica alla 10 ma con DVin abilitato (ma solo in colore argento e un prezzo
di 849 euro), e le GS40 e 50 (899 e 999 euro), identiche ma
con funzione foto, registrazione MPEG4, ma sempre per la tassa europea, la prima
non ha DVin abilitato.

Pro
• Dimensioni ridotte
• Prezzo interessante

Contro
• Non ha DVin abilitato

Prezzo
749 euro (IVA compresa)

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