Il senso dell’Europa per l’eGov

È partito ad aprile il progetto europeo e-Sens, che chiede 36 mesi per uniformare l’architettura dei servizi Ict nell’ambito di una agenda digitale degli Stati membri. Se ne è parlato a Forum Pa.

L’Europa si costruisce con le infrastrutture, oggi in gran parte di scambio dati.
I servizi transfrontalieri di eGovernment sono ancora pochi, anche per le diverse e spesso lontane interpretazioni nazionali di concetti quali autenticazione, semantica del dato e privacy. Anche se un certo numero di Stati membri si sono già organizzati per l’erogazione di alcuni servizi, la maggior parte dei cittadini europei è ancora riluttante ad un loro pieno impiego, visto come complesso.

Nell’ambito dell’agenda digitale europea gli Stati membri devono rendere i propri processi di eGov pienamente interoperabili, superando le barriere tecnologiche, organizzative e semantiche (azione 89).
Devono inoltre supportare servizi di eGov transfrontalieri nel singolo mercato (azione 84).
Svariate azioni già completate fanno da fondamenta a successive costruzioni.

I Large Scale Pilot, progetti finanziati dalla Commissione Europea, hanno già provato la possibilità di fornire in maniera affidabile parecchi servizi transfrontalieri.

I principali risultati già raggiunti nei Large Scale Pilot sono stati illustrati dai relatori, con dettaglio sulle differenze internazionali e con specifico riferimento all’azione in campo nazionale.

In particolare, Isabella Rapisarda (Consip) ha descritto i risultati dei quattro anni di attività di Peppol (eProcurement), rilevantissimo per l’Italia, oggi diventato OpenPeppol Aisbl, Associaizone internazionale riconosciuta dal diritto belga. Marcello Melgara (Lombardia Informatica) ha parlato di epSos (eHealth), terminato e rilasciato in open source.

Altri argomenti essenziali sono il singolo punto di contatto per l’identificazione (Spocs), l’autenticazione (Spork) e l’aspetto giusrisprudenziale (eCodex).

Obiettivi concreti

Un organismo comunitario deve comunque operare per l’integrazione dei servizi al cittadino, un obiettivo di medio periodo. I buoni risultati raggiunti nei singoli domini (pagamenti, sanità, legge…) hanno permesso l’identificazione di building block abilitanti ma sufficientemente duttili da adattarsi a impieghi diversi.

Certo in anni di crisi economica ed istituzionale come quelli che stiamo vivendo le azioni di medio-lungo periodo possono sembrare lontane e fumose.

Così non sembra essere per l’infrastruttura europea e-Sens, presentata da Francesco Tortorelli (Agenzia per l’Italia digitale). Si tratta di un progetto recentemente finanziato dalla Commissione Europea.

Lo Electronic Simple European Networked Services sta isolando i building block orizzontali (eDelivery, eSignature, eDocuments, eID), essenziali per la nascita dell’infrastruttura complessiva.
L’infrastruttura si comporrà di tre elementi orizzontali: il framework Eif (European Interoperability Framework), l’architettura Eia e i servizi Eiis.

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