Il mercato della Bi si concentra sul reporting

Le mosse di Business Objects e Hyperion, che hanno acquisito, rispettivamente, Crystal Decisions e Brio, segnalano l’attenzione che gli specialisti stanno ponendo sulle tecnologie di reportistica. Si completa così il quadro funzionale degli strumenti decisionali.

3 settembre 2003 Dopo aver subìto un po’ la pressione esercitata dalle nuove mire dei produttori di Erp, gli specialisti di Business intelligence hanno utilizzato l’estate per animare un grande movimento di concentrazione. I predatori si chiamano Business Objects e Hyperion. Le prede, invece, sono state, rispettivamente, Crystal Decisions e Brio Software. La sfida, per tutti, è l’integrazione di tecnologie di reporting aziendale, mattone sin qui mancante in molti prodotti specializzati. L’attenzione su questo fronte si è accentuata negli ultimi tempi, anche grazie alle previsioni di mercato, poiché Idc stima che le vendite di software di reporting dovrebbe rappresentare circa un terzo di tutto il giro d’affari del mercato decisionale, con un tasso di crescita annuo del 15%, superiore a quello di Olap e del data mining.


La battaglia era già cominciata all’inizio dell’anno, ma in modo sotterraneo. In febbraio, Microsoft aveva annunciato Sql Server 2000 Reporting Services, dopo aver per lungo tempo integrato Crystal Reports. In seguito, è stata Sas Institute a presentare il proprio strumento di reportistica. Infine, il 15 luglio scorso, Cognos ha dato il proprio contributo annunciando ReportingNet per settembre. A ruota è arrivata la notizia dell’acquisizione di Crystal Decisions da parte di Business Objects, per un totale superiore agli 800 milioni di dollari. L’operazione è apparsa ai più molto sensata, poiché vengono ad abbinarsi la forza della software company francese nella Bi pura e nelle applicazioni analitiche con quella di Crystal nel reporting di quantità. Il successo dell’operazione dipenderà in gran parte, oltre che dagli aspetti umani, dal rispetto delle modalità di distribuzione (in particolare quella Oem) di Crystal e dall’integrazione tecnica, visto che le sovrapposizioni appaiono scarse.


Certo, la perdita di indipendenza di Crystal ha avuto ripercussioni sull’operato dei concorrenti di Business Objects. Hyperion, per esempio, ha dovuto rivedere le proprie strategie, avendo perso un partner Oem. Così, è nata la decisione di assorbire Brio, azienda che, da sola, versava in condizioni di difficoltà già da un po’ di tempo. L’azienda ha tratto ispirazione da una partnership esistente già dal 1996, ma anche dalla necessità di rispondere all’aggressiva concorrenza. Un effetto sicuro dell’operazione è la rassicurazione dei clienti Brio, che potranno contare su una continuità per i propri investimenti. Ma Hyperion può anche rafforzarsi con tool che si integrano con la propria strategia di Bpm (tableau de bord e costruzione di metriche), salendo di livello fino alla concorrenza diretta con i grandi della business intelligence, come Sas, Bo e Cognos.


Qualche analista ha osservato che, forse, anziché aumentare la concorrenza, Business Objects e Hyperion avrebbero fatto meglio ad allearsi, unendo la forza della prima nel decisionale puro con quella della seconda nel settore finanziario. Così, di fatto, ciascuna ha più che altro consolidato ulteriormente i rispettivi ambiti di specializzazione.


Lo scossone generato da queste operazioni, comunque, equivale a quello provocato da PeopleSoft, Jd Edwards e Oracle nel mondo Erp. Tant’è vero che qualche concorrente ha provato ad approfittare dei cambiamenti per sottrarre clienti alle aziende coinvolte. E c’è anche chi ha reagito sullo stesso terreno, come Actuate, che ha acquisito la start up Nimble Technologies, per estendere il raggio d’azione verso l’integrazione dei dati d’impresa, laddove Ibm (con Information Integrator) e Bea (con Liquid Data) hanno lavorato di recente. All’appello del reporting, fra gli specialisti, mancherebbe ancora MicroStrategy, ma anche quest’azienda pare pronta a presentare a breve il proprio strumento ad hoc.
A questo punto, le grandi concentrazioni nel settore sembrano finite. Nelle suite di Business intelligence ci sarebbero ancora dei buchi, ma gli specialisti non paiono affannarsi nel tentativo di coprirli. Al momento i prodotti a far sì che i dati restino perenni e aiutino nelle decisioni strategiche, situandosi fra gli stumenti di Etl e i referenziali di metadati. Il passo verso il data mining parrebbe naturale, ma nessuno sembra per ora volersi impegnare su un nuovo fronte. Per gli specialisti, la minaccia può ancora arrivare dai produttori di Erp, ma anche qui le manovre sono per ora blande. Il fatto nuovo dell’estate è l’acquisizione di Comshare da parte di Geac, ma i grandi nomi, da Sap a Oracle, paiono al momento più interessati ad acquisire know-how che parti di mercato.

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