Il giusto mix di tecnologia e politica per il Cio della Pa

Agli estremi opposti dell’Italia, le Province di Belluno e Agrigento hanno molto in comune, a partire dalla considerazione dell’It e dalla passione con cui i rispettivi responsabili dei sistemi informativi affrontano quotidianamente il proprio ruolo, c …

Agli estremi opposti dell’Italia, le Province di Belluno e Agrigento hanno molto in comune, a partire dalla considerazione dell’It e dalla passione con cui i rispettivi responsabili dei sistemi informativi affrontano quotidianamente il proprio ruolo, che nella Pubblica amministrazione deve riassumere in sé competenze tecniche, manageriali e politiche. «Dobbiamo saper gestire risorse umane ed economiche, interfacciarci con la dirigenza e conoscere la tecnologia – esemplifica Andrea Marchi, dell’area sistemi informativi della Provincia veneta, di cui è stato responsabile dal 2000 fino allo scorso aprile -. La rappresentazione percentuale potrebbe essere 20-30% competenza tecnica, 50% manageriale, 20-30% politica».

«Vanno messi tecnicamente in pratica gli indirizzi politici, garantendo al tempo stesso spunti e idee necessari per la loro azione – commenta Francesco Novara, responsabile unità operativa sistema informativo della Provincia siciliana -. Fortunatamente, l’amministrazione crede nell’informatizzazione. Originariamente il nostro servizio, che è nato nel 2001, si occupava esclusivamente di It. Da oltre un anno, invece, rientra nei compiti anche la gestione della telefonia, problematiche organizzative comprese. Esiste un assessore all’informatizzazione, con cui operiamo a stretto contatto, ed è stato creato un comitato operativo dedicato, con a capo il direttore generale».

Anche secondo Marchi, negli ultimi anni, la considerazione nell’It è aumentata: «Dopo il rinnovo del direttore generale all’inizio del 2006, godiamo di maggiore visibilità, sostegno e fiducia rispetto al passato. Bisogna, comunque, muoversi con oculatezza, ma quando è stato necessario, l’amministrazione ha fatto il possibile per venirci incontro. Al mio arrivo, potevamo contare su un As/400, una serie di terminali e qualche pc. Ora la rete è moderna, con funzionalità avanzate, utilizziamo il VoIp e prevediamo il consolidamento dei server Windows e Linux, per ovviare a problemi logistici e di consumo energetico». A essere prescelte sono state tecnologia blade e virtualizzazione per la maggior parte delle macchine con applicazioni e servizi e, per i prossimi mesi, saranno sicurezza e banda larga a essere al centro degli investimenti. Obiettivi simili per i progetti della Provincia di Agrigento che, a sua volta, si concentrerà su VoIp e Wi-Fi al pari della sicurezza, comprensiva di firewalling, proxy, Ids, antivirus perimetrale e centralizzato. «La rete è realizzata all’interno del sistema pubblico di connettività progettato dal Cnipa – descrive Novara -. L’architettura, poi, è organizzata in server dipartimentali, con sede presso il nostro settore per un’ottimizzazione e un controllo più puntuale. Nel triennio 2008-2010, vorremmo completare l’informatizzazione di tutti i settori dell’ente, anche dal punto di vista dell’interscambio dei dati, tramite il sito Internet e il portale Akranet, progetto di e-government destinato ai cittadini e alle imprese, che la Provincia ha realizzato quale capofila di 26 comuni del territorio». Sull’e-government, dunque, si continua a investire, «in modo equo rispetto al back office – prosegue Marchi -. Con la regione Veneto, ad esempio, abbiamo realizzato la rete civica di tutti gli enti locali della provincia, ai quali abbiamo anche distribuito i certificati di firma digitale e le caselle di posta dedicata, oltre ad aver dato vita a un portale di servizi. Al nostro interno, poi, grazie al collegamento con l’applicativo di protocollo informatico, siamo in grado di ricevere e gestire la posta elettronica certificata. Nonostante questo, il fax continua a essere molto utilizzato». È in via di realizzazione anche la piattaforma per la gestione del sistema informativo dell’area ambiente e territorio, per consentire all’utente un più facile e rapido accesso alle pratiche. Laddove possibile, nelle due amministrazioni è stata preferita la scelta open source, che ad Agrigento trova applicazione principalmente su buona parte dei server Linux e sulle applicazioni di produttività individuale (OpenOffice) «che, oltre alle nuove installazioni, sta sostituendo vecchie versioni di Microsoft Office», specifica Novara.

«Il software libero, su cui investiamo in termini di risorse e tempo, può diventare un valido strumento di lavoro qualora le soluzioni crescano in stabilità e fruibilità – puntualizza Marchi -. Attualmente, lo utilizziamo su server operativi che gestiscono la posta elettronica e per un portale di servizi intranet. OpenOffice costituisce la suite per le postazioni di lavoro di tutti i dipendenti». Un ruolo importante Marchi lo attribuisce anche alla formazione It: «Bisogna misurarla in base a quanto si chiede al team, perché per una competenza generale, ad esempio, può essere sufficiente un manuale, la lettura di riviste specializzate o Internet. Non dispongo di fondi all’interno del mio centro di costo, ma esiste un capitolo dedicato al training in senso generale. Trovo corretto seguire un percorso formativo quando si introducono nuove tecnologie ed è ovvio che non richiedo una conoscenza verticale e specifica su un particolare aspetto o ambiente. I miei collaboratori devono avere una padronanza tecnica ottima del sistema informativo provinciale, poi, quando si entra in situazioni specifiche, ricorro ai servizi di ditte specializzate, grazie a un monte ore annuale di cui dispongo a budget».

Anche ad Agrigento, l’amministrazione investe gran parte delle sue risorse nella formazione, in generale, e sta predisponendo un progetto che prevede l’utilizzo del personale It interno quale docente in corsi di alfabetizzazione informatica per tutti i dipendenti. Meno entusiasmo è dimostrato dai due manager nei confronti del meccanismo delle gare, che contraddistingue gli acquisti nella Pa. «È una formula che non dà garanzie di ottenere il miglior servizio – indica Marchi -. L’economicità a volte si traduce in inefficienza. Il mio favore va più a una contrattualistica stringente, basata sulla libertà di scelta da parte dell’amministrazione. Bisognerebbe, poi, pubblicizzare quando gli Sla non vengono rispettati, in modo che si sappia chi non lavora bene. Importante è il contributo di Consip (i), che ci consente risparmio e convenzioni di qualità». «Le gare rappresentano un freno per il nostro settore – gli fa eco Novara -, anche per la sempre maggiore farraginosità delle procedure che impone, oltre a tempi incredibilmente lunghi, uno scarso controllo qualitativo delle offerte, vista la propensione consolidata verso quella più bassa». Anche la Provincia di Agrigento, dunque, laddove possibile, attinge agli strumenti realizzati da Consip (sia in termini di convenzioni e negozi elettronici, sia, in misura sempre maggiore, come mercato elettronico, utilizzandolo non solo per gli ordini diretti ma, soprattutto, nelle richieste di offerta).

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