Il futuro delle applicazioni desktop è online

Red Hat presenta una nuova iniziativa che si propone di migliorare la penetrazione delle tecnologie informatiche nei paesi emergenti.

Addio vecchio modello a licenza, in futuro le applicazioni di produttività
aziendale saranno fruibili online.

Questo, in summa, il monito lanciato
dal Ceo di Red Hat, Matthew Szulik, ai suoi concorrenti (e a Microsoft in
particolare). Il manager riafferma l’impegno preso dalla società verso la
riduzione dei costi delle soluzioni per l’ufficio. Lo fa con l’annuncio di un
bundle, battezzato Red Hat Global Desktop, indirizzato ai mercati emergenti.
Frutto della collaborazione con Intel, che giocherà un ruolo fondamentale nella
sua distribuzione in tutto il mondo, Red Hat Global Desktop non è semplicemente
un nuovo ambiente desktop, ma un’accoppiata, che prevede hardware a basso costo,
sistema operativo e servizi online, destinata alle Pmi e alla Pubblica
amministrazione delle nuove economie

. Il software sarà disponibile sui
pc di fascia bassa di Intel, come le linee Classmate, Community, Affordable e i
sui pc low cost. La società starebbe anche lavorando a un progetto che prevede
di riuscire a far stare tutto il sistema operativo su una chiavetta Usb: il
software, in pratica, sarebbe eseguito come una partizione virtuale della
macchina ospitante.

I prezzi del bundle non saranno resi noti fino a
giugno, quando sarà disponibile ufficialmente.

Si tratta del primo
passo verso una nuova concezione di innovazione
– precisa il manager -,
che fa della mediazione tra le esigenze di crescita degli utenti e un giusto
prezzo della tecnologia la carta vincente. I clienti sono frustrati dal fatto di
pagare licenze costosissime per software dei quali utilizzano meno della metà
delle funzionalità. A questo devono aggiungere un 20% del costo della licenza
per la manutenzione. Noi proponiamo un modello economico differente e la
crescita di MySql e JBoss ci fa capire che abbiamo imboccato la strada
giusta
”.

Molte delle applicazioni contenute in Windows non
sono utilizzate
– gli fa eco Timothy Yeaton, senior vice president
Enterprise Solutions di Red Hat -, anche se incluse nella licenza. Basta
pensare al client di posta elettronica. Spesso, infatti, l’utente accede online
alle proprie e-mail e il futuro delle applicazioni desktop è proprio
questo
”.

Secondo Szulik, il tradizionale paradigma della licenza
client sul desktop è ormai maturo “ed è per questo – conclude – che
noi lavoriamo per migliorare le funzionalità disponibili sui singoli pc,
impegnandoci a renderle utilizzabili anche su client low cost. Vogliamo che i
nostri utenti possano migliorare la loro produttività senza essere costretti,
ogni volta, a cambiare completamente o ad aggiornare il proprio hardware
”.


In questa direzione va l’annuncio di Rhel (Red Hat Enterprise Linux) 5,
lo scorso marzo. La nuova versione della distribuzione Linux per il mondo
aziendale, infatti, fa della modularità dell’installazione il suo punto di
forza: consente, infatti, di prelevare e installare dal complesso degli
strumenti a disposizione, i soli componenti del sistema operativo che l’azienda
intende utilizzare, tralasciando gli altri.

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