Il dopo Voip si chiama Ip telephony

L’Ip telephony può essere la vera rivoluzione per le comunicazioni in azienda

30 gennaio 2004 Dal Voip all’Ip telephony. Dal
semplice risparmio sulla bolletta alla vera rivoluzione delle telecomunicazioni
in azienda con il centralino che si trasforma in un server e voce, dati e
immagini che passano su un’unica rete. Con la prima soluzione, il Voice over Ip,
si continuano a utilizzare i normali centralini la voce viene digitalizzata e si
evita il costo delle telefonate urbane ed extraurbane. La voce
viaggia infatti sulla stessa connessione (che è poi la rete telefonica) di
Internet. Con l’Ip telephony invece cambia tutto. “Non ci si interfaccia più
con il centralino tradizionale ma ci si collega direttamente alla rete
locale“
, spiega Gianluca Ferré, business development manager di Cisco.


Utilizzando l’Ip telephony il centralino viene sostituito da
un server. Questo significa, per esempio, che ogni telefono in pratica diventa
come un qualsiasi pc collegato alla rete e dispone di un suo indirizzo Ip.
Ogni macchina collegata a Internet, per essere riconosciuta
dagli altri utenti deve esser dotata di un indirizzo Ip che è in pratica il
sinonimo del nome del sito. A distrettopmi.it corrisponde infatti un indirizzo
Ip composto da una serie di cifre e volendo per raggiungere il sito si
potrebbero scrivere queste cifre al posto di distrettopmi.it. Il fatto di avere
un telefono con l’indirizzo Ip significa anche che l’utente non
è più legato al suo apparecchio ma digitando una password può utilizzare
qualsiasi altro telefono in azienda che diventa immediatamente il “suo”
apparecchio con il suo numero, la rubrica e i servizi personalizzati.
Inoltre nel momento in cui entra un nuovo utente non bisogna riconfigurare il
tutto ma si aggiunge un altro utente senza costi particolari.


La telefonia Ip può diventare utile anche nel caso di
telelavoro o per la mobilità con il telefono di casa che riceve
le chiamate girate dall’ufficio o con la possibilità di collegarsi al proprio
telefono tramite gli hot spot (le antenne) Wi-fi. “Se il centralino diventa
un server
– aggiunge Ferré – elimino il concetto di connessione diretta
che il telefono normale ha con i centralini portando un solo cavo alla scrivania
invece di due ed elimino i costi di move, add and change, in pratica quelli
relativi all’installazione per un nuovo utente o al trasferimento e al cambio di
numero”
. Utilizzando un telefono Ip con display è possibile anche gestire
applicazioni che possono veicolare informazioni tramite Xml e
accedere a siti messi a disposizione dall’amministratore di sistema come
directory (paginegialle.it) o l’orario dei treni, aerei e altro.


Ma quali sono i costi di una soluzione di questo tipo? A
parità di funzioni i costi sono simili a quelli di una rete tradizionale,
precisa Ferré, mentre per apparati più evoluti l’investimento è superiore. Per
calcolare l’investimento bisogna però tenere conto dei risparmi sui costi di
gestione e l’aumento di produttività. Tra l’altro non è neanche necessario
cambiare telefoni e fax analogici visto che utilizzando dei
convertitori si passa al digitale senza problemi. Ma se la rete
locale ce l’ho già? “E’ un vantaggio – aggiunge il manager Cisco -.
In questo caso si può collegare alla porta del pc anche il telefono”. E
poi c’è anche la possibilità del Wi-fi. Utilizzando i telefoni senza fili è
possibile eliminare i costi di cablaggio.


Tutto a posto, dunque? Fino a un certo punto. Nel momento in
cui il telefono diventa come un pc collegato alla rete si pongono dei problemi
di sicurezza. Per questo bisogna proteggere la rete da
eventuali intrusioni.

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