Il cloud di Ibm fa centro in Italia

Insiste sul territorio di Cornaredo-Settimo, alle porte di Milano, il nuovo datacenter cloud, basato su infrastruttura SoftLayer, inaugurato da Ibm e parte di un più complesso progetto per la costituzione di una rete di 40 centri gemelli aperti in tutto il mondo, con un investimento previsto di 1,2 miliardi di dollari, che costituiscono un campus globale e interconnesso a 40 Gbps.
Il nuovo centro, che va ad aggiungersi alle strutture europee esistenti a Londra, Parigi, Francoforte, Amsterdam e Almere, ha una capienza di 11mila server e una potenza di 2,8 megawatt.
Il centro, così come spiegato da Nicola Ciniero, presidente e amministratore delegato di Ibm Italia, vuol essere un punto di riferimento e di fatto un abilitatore per tutte quelle realtà, pubbliche e private, che hanno intrapreso o stanno intraprendendo un percorso di digital transformation.
Una trasformazione digitale nella quale il cloud è elemento chiave, soprattutto declinato in modalità ibrida, quella che, nella visione di Maurizio Ragusa, Cloud Director della società, consente a un tempo di non vanificare gli investimenti già effettuati, integrando le infrastrutture esistenti con quanto nasce invece nel cloud, senza perdere né in efficienza, né in qualità del servizio, né ancora in sicurezza.

Con questo nuovo datacenter, sul quale per altro gira anche la piattaforma di sviluppo Bluemix, che offre all’intero ecosistema Ibm la possibilità di sviluppare applicazioni in particolare per il mondo enterprise, Ibm conferma il proprio impegno sul fronte cloud. Un impegno che si traduce il 1560 brevetti e investimenti per 4 miliardi di dollari nel 2015, ripartiti oltre che verso il cloud, anche verso analytics, mobile, social e sicurezza.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome