Il cloud computing doma la variabilità del business

Per dare più concretezza all’offerta di soluzioni per il cloud computing, Hp ha organizzato a fine anno l’evento europeo Software Universe 2009 che si è tenuto ad Amburgo. Oltre a parlare delle strategie per l’ulteriore sviluppo in campo, i responsabil …

Per dare più concretezza all’offerta di soluzioni per il cloud computing, Hp ha organizzato a fine anno l’evento europeo Software Universe 2009 che si è tenuto ad Amburgo. Oltre a parlare delle strategie per l’ulteriore sviluppo in campo, i responsabili della società hanno annunciato tre soluzioni che faciliteranno l’ingresso delle tecnologie di cloud computing nei differenti mercati in cui oggi hanno maggiori prospettive di applicazione: l’It aziendale (con i cloud privati) e i provider di servizi (telco). Soluzioni, come ha spiegato Steen Lomholt-Thomsen, vice president e general manager per il software di Hp, che aiutano i Cio «a rispondere ai problemi contingenti, a cominciare dall’imprevedibilità dei cicli di business». Proprio questa voce sarebbe emersa come preoccupazione numero uno dei Cio (92%) in una recente indagine condotta dalla stessa Hp, seguita dalla necessità di impiegare “tecnologie più flessibili e scalabili in rapporto alle necessità dell’impresa” (75%).

E proprio il cloud computing fornirebbe le soluzioni cercate dalle imprese, rispondendo alle esigenze di elasticità, grazie a funzioni come il provisioning automatizzato, di controllo dei costi, attraverso un migliore dimensionamento delle risorse It, e infine di mitigazione del rischio. L’automazione, che è parte integrante del cloud computing, consentirebbe, infatti, di minimizzare i rischi d’errore delle operazioni manuali, riducendo i tempi di downtime e facilitando l’applicazione di normative o policy. Secondo i dirigenti Hp, la tecnologia cloud risulta già oggi un’opzione matura per le imprese di ogni dimensione, grazie a soluzioni capaci di dare risposte ai problemi di prestazione e di security, ma anche di rendere disponibile un percorso d’adozione più morbido possibile alla tecnologia.

Per iniziare, tre sono le soluzioni presentate, la prima è Operations Orchestration, che estende all’ambiente cloud le funzioni del tool di orchestration presente nel portafoglio di Hp. Destinata a facilitare il provisioning dei servizi, è pensata per operare con le infrastrutture It aziendali, sia di tipo fisico sia virtualizzate a cui si sono aggiunte anche le componenti cloud. La novità è, infatti, rappresentata dall’estensione del funzionamento del tool di orchestration con l’ambiente “pay per use” Elastic Compute Cloud (EC2) di Amazon. La nuova piattaforma promette di offrire alle organizzazioni la capacità di gestire provisioning senza soluzione di continuità, sia riguardo alle risorse del data center aziendale sia quelle on demand presso l’EC2 di Amazon.

La seconda soluzione, Cloud Assure, è stata invece pensata per dare ai Cio maggiori capacità di controllo dei costi operativi in ambienti It che sfruttano risorse cloud. Rispondendo all’esigenza primaria di ogni gestione It (ottenere il massimo delle risorse con il minimo onere economico), la soluzione promette di rendere più facile la gestione dei budget in contesti complessi, in cui i servizi It sono erogati sia da ambienti fisici sia di tipo cloud.

Destinata, infine, all’ambiente delle telecom e dei fornitori di servizi, la piattaforma Communications as a service (Caas) promette agli operatori di poter erogare servizi a consumo a una moltitudine di piccole e medie imprese: è questo il modo indiretto con cui, secondo Hp, la tecnologia cloud potrà essere importante non solo per i grandi data center ma anche per le Pmi. Caas vuole essere un mezzo abilitante per la diffusione capillare di servizi innovativi di unified communication, contact center e videosorveglianza: comprende una piattaforma di aggregazione di servizi gestita da Hp in collaborazione con terze parti, che sarà man mano abilitata per l’integrazione di nuovi servizi on demand. Hp ritiene di conoscere molto bene le esigenze del mercato telco. Infatti, oltre ad avere Telecom Italia tra i maggiori clienti, ha spiegato di avere lungamente sperimentato l’impiego della propria piattaforma cloud con l’operatore americano Verizon.

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