Il Cio dovrebbe candidarsi a energy manager

Abbiamo spesso letto (e anche personalmente scritto) di come l’industria di Information and communication technology (Ict) sia responsabile del 2% delle emissioni globali di Co2 e di quanto questo settore stia facendo per ridurre il proprio impatto amb …

Abbiamo spesso letto (e anche personalmente scritto) di come l’industria di Information and communication technology (Ict) sia responsabile del 2% delle emissioni globali di Co2 e di quanto questo settore stia facendo per ridurre il proprio impatto ambientale, sia sotto il profilo di una maggiore efficienza dei prodotti hardware e software, sia di una migliore gestione dell’intero ciclo di vita delle apparecchiature. Ma è ancora più importante “guardare all’altra faccia della luna”, vale a dire pensare al rimanente 98% e prendere in più seria considerazione cosa l’Ict possa fare per rendere più “green” il nostro modo di agire come aziende e consumatori.

La nostra società è ormai permeata da un intenso uso di apparecchiature digitali, spesso collegabili in rete. Non esistono aziende che non facciano ricorso a sistemi informativi. Ci sono formule di business che non potrebbero nemmeno esistere senza l’Ict.

È su questo che, a nostro avviso, si dovrebbe concentrare l’attenzione. La vera domanda è “come posso rendere più efficiente e sostenibile la mia azienda attraverso l’Ict?” e non “come posso rendere più efficiente la tecnologia che uso”. Sotto questa prospettiva il contributo alla riduzione delle emissioni reso possibile dalle tecnologie può essere di svariate volte superiore al ben noto 2%.

Il ruolo centrale dell’Ict nelle iniziative di riduzione dell’impatto ambientale è suffragato non solo da indagini internazionali condotte da Idc, ma anche dai risultati raccolti dal sondaggio effettuato sugli oltre 150 partecipanti al convegno “Green It” organizzato a Milano lo scorso 25 giugno da Energy Insights e Idc: il 47%, su un totale di 85 risposte, ha ribadito l’elevata importanza dell’It nell’ambito delle azioni messe in atto nella propria azienda per ridurre l’impatto ambientale.

Quindi, che ruolo può avere il Cio nell’implementazione di strategie di “green business”?

Troppo spesso nella realtà delle aziende italiane, e non solo, il suo contributo è marginale. Nella migliore delle ipotesi la direzione dei sistemi informativi ha avviato progetti di trasformazione delle infrastrutture, per cercare di rendere più efficiente, ad esempio, il data center.

E invece il Cio dovrebbe ricoprire un ruolo fondamentale, tale da candidarlo al ruolo di “energy manager”. Si tratta, ovviamente, di una provocazione, ma rimane la posizione centrale dell’It per una serie di considerazioni:

• Non si controlla quello che non si misura. La conoscenza è alla base dell’azione. Ad esempio, come si possono razionalizzare i consumi energetici se non si ha l’esatta cognizione di dove e come l’energia è consumata all’interno dell’azienda? Attraverso l’uso di dispositivi di rilevazione digitali e sistemi di energy management è possibile monitorare i consumi e automatizzare soluzioni di risparmio energetico, quali spegnimento delle luci, delle apparecchiature informatiche (quanti pc vengono lasciati accesi inutilmente) e via dicendo. Oppure mettere a disposizione dati per negoziare migliori contratti per la fornitura elettrica.

• Attraverso l’Ict si può innovare il modo di operare. Si pensi, ad esempio, nel settore elettrico, alla sostituzione dei vecchi contatori con i nuovi contatori intelligenti. Questi ultimi consentono di disporre di misure dei consumi di energia per intervalli di tempo, abilitano azioni di demand response, oltre a evitare l’intervento di squadre sul territorio per l’attivazione o disattivazione della fornitura di energia elettrica. La chiave di successo dei progetti di smart metering risiede proprio nei sistemi It di Meter data management, e in particolare nella capacità di tali sistemi di gestire un aumento esponenziale di dati, elaborandoli e mettendoli a disposizione di altri applicativi aziendali (ad esempio, billing, Crm, gestione carichi, e altro ancora).

• Ci sono innovazioni che non possono esistere senza il supporto dell’Ict. Come sarebbe possibile realizzare le reti elettriche del futuro senza “l’intelligenza”, ovvero l’Ict? Come si potrebbero realizzare innovazioni di prodotto senza sistemi di analisi e simulazione?

• Per realizzare iniziative di efficienza e riduzione dell’impatto ambientale è necessario avere una visione integrata. La direzione sistemi informativi ha spesso una posizione organizzativa trasversale rispetto alle singole divisioni aziendali. Gode, quindi, di una visuale sull’intera azienda ed è, almeno teoricamente, nella posizione ottimale per gestire iniziative di ottimizzazione di ampio respiro.

Il ruolo dell’It nella lotta contro gli sprechi energetici è innegabile e deve essere considerato in fase di definizione delle strategie aziendali, adottando un approccio pragmatico che faccia leva sul contributo a 360° che esso può offrire.

In conclusione, è forse il caso di pensare a un nuovo slogan, non più “green Ict” bensì “Ict for green”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome