Idc Future of Work: perchè la forza lavoro sarà flessibile

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Idc definisce il futuro del lavoro (Future of Work) come un cambiamento fondamentale del modello di lavoro che promuove la collaborazione uomo-macchina, abilita nuove competenze ed esperienze dei lavoratori e supporta un ambiente intelligente e dinamico senza limiti nel tempo o nello spazio fisico.

Il punto di partenza della riflessione risiede nel fatto che l’economia moderna richiede che i lavoratori operino come team dinamici e riconfigurabili, in grado di adattarsi rapidamente alle esigenze aziendali e ai nuovi requisiti del mercato.

La pandemia ha evidenziato questa necessità e ha messo a nudo le lacune infrastrutturali e organizzative di molte imprese, poiché metà della forza lavoro è diventata remota dall’oggi al domani.

Pertanto il processo di ripresa economica, che da più parti è atteso e orchestrato, richiederà un nuovo livello di agilità e la comprensione che per competere nella nuova normalità servirà una forza lavoro ancora più ibrida e flessibile.

Ovviamente, il ruolo delle tecnologie rimarrà critico per sostenere la trasformazione del lavoro.

Secondo Idc sarà essenziale avere un ambiente di lavoro intelligente in grado di servire e distribuire in modo proattivo le risorse necessarie a svolgere l’attività; connettività sicura a persone e risorse aziendali sempre, ovunque e da qualsiasi tipologia di dispositivo; strumenti collaborativi che abilitino ambienti conversazionali (non soltanto all’interno dell’azienda, ma anche con partner, clienti e altri stakeholder); sicurezza e governance robuste che però non ostacolino produttività e user-experience; soluzioni amministrative e per la gestione del personale self-service; sistemi intelligenti in grado di abilitare nuove competenze e di erogare una formazione continua; sistemi di rilevamento integrati sul posto di lavoro che ottimizzino e personalizzino l’esperienza dei dipendenti e migliorino la produttività, la sicurezza e la protezione; sistemi automatizzati per il miglioramento dei processi aziendali.

Idc prevede che entro il 2023 il 75% delle grandi aziende si impegnerà a fornire parità tecnologica alla forza lavoro ibrida, non importa se locale, remota, sul campo o in spostamento da una posizione all’altra.

Idc definisce “parità tecnologica” la possibilità che tutti i lavoratori abbiano accesso sicuro alle risorse necessarie per svolgere il proprio lavoro, indipendentemente dal dispositivo e dal luogo.

Per supportare questo cambiamento, oltre alle tecnologie e ai processi servirà molta più attenzione alla persona.

Le ricerche di Idc indicano che le organizzazioni con una forte vocazione all’employee experience hanno mediamente dipendenti cinque volte più coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi aziendali, anche di fronte ai cambiamenti. Per attrarre e trattenere i lavoratori, le organizzazioni devono quindi diventare luoghi di lavoro migliori.

Idc prevede che entro quest’anno il 65% dei lavoratori includerà considerazioni sulla salute oltre a valutazioni sociali, ambientali e umanitarie nella scelta del posto di lavoro.

Via via che le imprese passeranno da una forza lavoro ibrida per circostanza a una ibrida per disegno, assisteremo all’evoluzione degli spazi di lavoro sia fisici che digitali, a stili di apprendimento innovativi e a un nuovo approccio alla leadership, con impatti significativi su innovazione, produttività, esperienza di lavoro e resilienza aziendale.

Questi temi saranno trattati nel corso dell’Idc Future of Work Digital Forum 2021, il principale evento dove IT, HR e linee di business si incontrano per analizzare le possibilità che il Future of Work offre per rendere più competitiva e attrattiva la propria azienda.

In diretta streaming l’11 marzo, la terza edizione presenterà un’agenda disegnata per fornire risposte concrete alle sfide tecnologiche e organizzative che le aziende stanno affrontando nel percorso di trasformazione del lavoro.

A condurre in studio saranno presenti Roberta Bigliani, Group Vice President, Head of Insights and Future of Work Practice Executive Lead di Idc Europe, e Fabio Rizzotto, Associate Vice President, Head of Research and Consulting di Idc Italy.

Ospiti saranno CxO, direttori HR e responsabili dell’innovazione aziendale di importanti organizzazioni italiane, pubbliche e private, esperti dei principali IT vendor impegnati su questo fronte.

01net è media partner dell’evento.

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1 COMMENTO

  1. “La pandemia ha evidenziato questa necessità e ha messo a nudo le lacune infrastrutturali e organizzative di molte imprese, poiché metà della forza lavoro è diventata remota dall’oggi al domani.”

    La necessità è avere la scusa di non pagare il lavoro. La “nuova normalità”, voluta non si sa da chi, sarà lavorare 14 ore al giorno per vederne forse pagate 8 con un contratto precario. Già succede oggi e nessuno solleva questo problema a livello sindacale.

    E’ veramente sconcertante che tale tematiche si affontino solo a ridosso delle campagne elettorali.

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