Ict e Moda: sinergie per un successo annunciato

Ecco come la tecnologia potrebbe portare alto il nome del Fashion Made in Italy nel mercato globale con spunti per la logistica e la gestione della filiera.

L’Ict nella Moda è quanto mai strategico per coniugare razionalità e genio creativo e affrontare le sfide del mercato globale: se l’inefficienza tecnologica può, infatti, essere tollerabile per i colossi della Moda, come dice Roberto Donà, direttore Mba executive della Sda Bocconi, è impensabile per gli outsider che vogliano presentarsi ai mercati.

Tecnologia che può unire qualità e prezzi accessibili a time to market competitivi, come conferma Paolo Gerani, amministratore delegato di Gilmar e direttore creativo Iceberg: «È grazie alla tecnologia che possiamo ancora andare sul mercato con il lusso allo stato puro. La computer grafica, per esempio, ci ha veramente cambiato la vita, eliminando tutta una serie di prove e passaggi».

«Nell’85 – spiega Fabio Canali, Ceo di Lectra Italia, azienda che produce soluzioni Ict per il comparto creativo -, la nostra sfida era dire agli uffici dei modellisti che il pc sarebbe diventato la loro forbice. Oggi diciamo che presto il loro manichino sarà il video: il 3D consente prove virtuali, liberando i creativi da una serie di operazioni che non sono ad alto valore aggiunto. Inoltre la Moda è sempre più condannata a produrre serie limitate, ambito ancora al sicuro dalla concorrenza asiatica dove vige la produzione di massa. E qui è la tecnologia che può fare la differenza».

Vi sono, però, altri ambiti cruciali dove l’Ict può giovare all’industria del Fashion: logistica, gestione outsourcer e contatti con la filiera produttiva, oltre ad abilitare collaborazioni con realtà a livello globale.

«È nell’ambito distributivo – chiosa Giuseppe Albarelli, amministratore delegato di Franklin & Marshall – che riscontriamo difficoltà, e qui la tecnologia potrebbe essere di grande aiuto: noi vorremmo, in futuro, avere un network per monitorare l’avanzamento dei lavori e il rispetto delle date di consegna entrando direttamente nei gestionali dei nostri fornitori. O ancora, avere modo di collegarci con i clienti top che commercializzano i nostri prodotti, per monitorare l’andamento delle vendite e passare feedback precisi e chiari agli uffici design, cosa che gli agenti faticano ancora a fare».

Da non sottovalutare, infine, l’impatto della tecnologia a livello di comunicazione coi clienti finali, dove la rete si configura sempre più come l’ambiente di sperimentazione, e in cui essere presenti per capire come disegnare il prodotto e trovare sempre nuovi modi per posizionarlo.

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