L’evoluzione del paradigma cloud apre spazi anche ai partner che indirizzano clienti di medie dimensioni, soprattutto se riescono a coniugare la logica infrastrutturale al nuovo mondo delle App.

Per Riccardo Maiarelli, amministratore delegato di Icos, non ci sono dubbi: ”Il cloud sta rimescolando del carte, stanno soprattutto rimettendo in gioco i rapporti nella filiera del canale, che necessita di nuovi equilibri e quella che un tempo sembrava una minaccia per i partner sta divendo, per chi investe sulle competenze, una vera opportunità”.
Certamente c’è anche, secondo l’imprenditore ferrarese, un nuovl profilo del mercato da ricercare in un nuovo rapporto tra i grandi provider e gli operatori tradizionali del canale It.

In realtà, se è chiaro che il Cloud oggi è una grande opportunità è paradossalmente meno chiaro cosa si intende per Cloud. O meglio, siamo in un mercato in cui è diventato di moda brandizzare come Cloud anche servizi che hanno poco a che vedere con questo ambiente o che rappresentano una componente, un elemnto. E questo abuso crea confusione.
”Se con cloud intendiamo self provisioning, virtualizzazione – precisa -, billing, accessibilità totale in multipiattaforma, offerta di servizi di data center con gestione di regole centralizzate e con app dedicate, allora dobbiamo essere capaci di riconoscere che non tutti i fornitori sono in grado di garantire queste soluzioni”.
Questo significa, di converso, che si tende a vestire di cloud anche servizi che cloud propriamente non sono a riprova dell’appeal che il tema riveste, soprattutto ora che il cloud viene considerato una vera e propria opportunità anche per il nostro sistema Paese.

Del resto, la visione stessa del cloud è andata cambiando in modo significativo negli ultimi tempi: ”Quattro anni fa si poteva immaginare un futuro del cloud basato su pochi grandi o grandissimi data center. La realtà oggi è molto diversa: stiamo assistendo a una moltiplicazione e polverizzazione dei data center sul territorio. Non solo. Gli stessi data center si stanno virtualizzando, disgregandosi in porzioni dislocate in località diverse e spesso basate su tecnologie diverse”.
Questo diverso approccio tecnologico porta a una prospettiva differente, nella quale si torna a parla di dimensioni “locale” e si tornano a chiamare in causa competenze “localistiche”, per le quali sono necessarie una forte conoscenza dei clienti e una vicinanza con gli stessi, a maggior ragione quando si parla di cloud privati.

”E’ una evoluzione che torna a porre al centro dell’attenzione i partner, strategici soprattutto se riescono a uscire dalla logica della concorrenza con i grandi provider sui large account, per focalizzarsi invece sulle realtò di medie dimensioni”.

Sulle medie imprese, nella visione di Maiarelli, emergeranno anche in un’ottica cloud le stesse esigenze di personalizzazione che hanno caratterizzano la filiera dell’offerta Ict tradizionale. Ed è qui che si colloca l’offerta Icos, con una fortissima presenta nell’ambito delle infrastrutture e dei servizi di data center e con il profilo di una offerta Cloud, anche attraverso l’accordo con Joyent, che permette a tutti gli attori, anche a quelli di monori dimensioni di creare e sviluppare una offerta di Cloud privato sul mondo delle medie imprese. La convinzione è che la media o la piccola impresa locale nel momento in cui affronterà il tema del cloud privato per la propria organizzazione o per i servizi ai propri clienti avrà bisogno di un partner che sappia esprimere competenze vicine alle sue esigenze.
”E questo partner deve avere a sua volta un riferimento infrastrutturale in termini di data center e di servizi di base sui quali andrà a costruire la sua soluzione basata su App specifiche”.

È un cambiamento radicale di visione, quello che propone Icos: ”Dopo una lunga fase iniziale nella quale si credeva che il Cloud arrivasse dall’alto, ovvero dalle grandi realtà che avevano le capacità tecnologiche e finanziarie per giocare un ruolo da protagoniste in questo scenario, oggi il contesto che ci si prospetta è piuttosto frammentato, sia nella domanda, sia nei servizi disponibili. Una frammentazione che del resto corrisponde alla frammentazione stessa del mercato delle nostre piccole e medie imprese e che potrà essere soddisfatta solo dai partner, che restano il punto di contatto con il cliente e con le sue esigenze”.
In questo scenario, un ruolo nuovo e importante spetta agli sviluppatori, soprattutto se focalizzati sul segmento delle App.
E’ dalle App che passa e che passerà l’evoluzione più significativa nelle modalità di fruizione dei servizi e dei dati.
App, data center, infrastrutture e cloud: nuove logiche, nuovi modelli, nuove regole per stare vicini ai clienti.

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