Ibm sceglie Xen

Big Blue supporta la virtual machine open source, ora giunta alla versione 2.0.3.

Ibm ha deciso di supportare il progetto Xen per una virtual machine open source.


L’iniziativa è commendevole e ha scaturito un moderato entusiasmo da parte della comunità tecnologica.


Xen, lo ricordiamo, è una virtual machine che consente di far girare più sistemi operativi su una singola macchina, assicurando a ogni Os risorse e spazio per eseguire partizioni.


Di Xen è appena stata rilasciata la versione 2.0.3, che è portatrice di maggiore stabilità rispetto ai bug trovati in precedenza e che fa parte di un serrato calendario di rilasci, che sotto la sigla 2.x è partito lo scorso novembre e che ha inaugurato la stagione della migrazione delle attività, fra nodi di un cluster, senza interruzione dei sistemi.


Al cospetto di tale mission della virtual machine, Ibm ne ha deciso l’implementazione in varie modalità, generalmente per il supporto di applicazioni di classe enterprise e per attività di sicurezza, come quelle riguardanti l’architettura sHype, che aiuta il controllo del flusso di informazioni fra vari domini.


Interessante notare che Xen, che viene proposta sotto licenza Gpl sotto Linux 2.4 e 2.6 e NetBsd su architetture x86, è stato finanziata anche dal fondo Kpcb, del quale è recentemente entrato a far parte il co-fondatore di Sun, Bill Joy.

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